Fagnani Mentana: la coppia televisiva italiana, più riservata, desta curiosità con l’aneddoto sul primo bacio. Simili negli interessi, e negli obiettivi, è proprio vero che chi si somiglia si piglia, si piace di più e, forse, vince il tempo. Su quest’ultimo aspetto non è del tutto convinta la conduttrice di Belve, tant’è che, nel raccontarsi a Vanity Fair, ha spiegato di essere una donna che non crede all’amore per sempre. E’ “come il giro d’Italia, si vince a tappe”. Generalmente, le donne sono romantiche, sognatrici, lei invece ha i piedi ben saldi per terra. Non si fa prendere dalla retorica sentimentale a tutti i costi. Dice di somigliare alla madre, di ricordare perfettamente il momento in cui si separò dal padre, il quale dovette tornare dopo poco, a causa della malattia della mamma. Fu un periodo commovente, dice Francesca Fagnani, lei cercava solo lui. Sarà probabilmente la causa dell’ipocondria!
Fagnani Mentana, Bice e Nina
E sul rapporto col collega fa sapere che si sono baciati per la prima volta in ascensore, è stato lui a fare il primo passo sorprendendola; lei non se l’aspettava. La giornalista, rivelazione dell’anno, protagonista di Belve, trasmissione di punta della RAI, posa coi suoi due cani, in copertina: Bice e Nina, 3 e 4 anni. Due femmine, un errore ha aggiunto: si affezionano al maschio. Idee nitide e cristalline su se stessa, sull’amore e infine sul sistema televisivo.
Fazio, una perdita per la RAI non per i telespettatori
Che tempo che fa, seppure un format datato, è una trasmissione che ha segnato la storia dell’azienda radiotelevisiva pubblica italiana, in grado di trascinare telespettatori e investitori. E’ una perdita per la RAI non per i telespettatori, ha fatto sapere. L’azienda non avrà gli stessi investitori pubblicitari, mentre il pubblico potrà seguire Fabio Fazio cambiando canale. Si dice, invece, dispiaciuta sul modo in cui è avvenuto l’addio. Dice bene sulla tendenza diffusa, tutta italiana, di essere il nostro un Paese che premia le parrocchie e non il merito: una vecchia storia a cui non ci abitueremo mai.