Quando si festeggia Santa Rita da Cascia? La Santa viene celebrata a maggio, nel giorno della sua morte. Nata con il nome di Margherita Lotti a Roccaporena, frazione del comune di Cascia, è amata da milioni di devoti in tutto il mondo.

Quando si festeggia Santa Rita da Cascia? La storia

Santa Rita da Cascia viene ricordata il 22 maggio, giorno della sua morte. Nata nel 1381 (o 1371), si sposò in giovane età con Paolo di Ferdinando di Mancino. Un uomo con uno spirito impulsivo e a tratti violento, che riuscì a far vivere con una condotta più ‘cristiana’. Da lui ebbe due figli: entrambi morirono di malattia quasi contemporaneamente dopo il padre, che invece venne assassinato. Rimasta sola, Rita decise di rifugiarsi nella preghiera: a 36 anni entrò nel monastero agostiniano di Santa Maria Maddalena a Cascia. Dopo un inverno trascorso in cella, gravemente ammalata, Santa Rita morì nella notte, appunto, tra il 21 e il 22 maggio nel 1457 (o 1447). Fu proclamata santa il 24 maggio del 1900 da Papa Leone XIII.

Santa Rita da Cascia dove si trova?

Il monastero in cui la Santa visse 40 anni come monaca agostiniana si trova nella città di Cascia, in provincia di Perugia, in Umbria. Qui oggi è presente anche il Santuario, oltre a tutti i luoghi simbolo della sua vita: il chiostro; il coro antico in cui avvenne la sua vestizione; l’Oratorio del Crocifisso, in cui ricevette la stigmata sulla fronte; e il roseto, creato in ricordo del miracolo della rosa e dei fichi. Santa Rita riposa nella Basilica di Cascia dal 1947: indagini mediche hanno confermato la presenza di una piaga ossea sulla sua fronte. Segno evidente della stigmata, che si è rimarginata al momento del decesso, ricevuta da Santa Rita un venerdì Santo. Secondo la tradizione una spina del crocifisso le si era conficcato nella fronte.

I ‘miracoli impossibili’

Santa Rita è considerata la ‘santa dei casi impossibili’ perché a lei ci si rivolge in tutte quelle situazioni che sembrano disperate e senza alcuna soluzione. Tre dei suoi tanti miracoli, presi in esame per la sua canonizzazione, sono:

  • il profumo che ancora oggi si diffonde dal suo corpo;
  • la guarigione di Elisabetta Bergamini, una bimba che rischiava di diventare cieca;
  • la guarigione di Cosma Pellegrini da una malattia considerata incurabile.

Il culto di Santa Rita è legato a una precisa simbologia: la rosa, il simbolo per eccellenza; le api, il primo miracolo; la vite, che indica obbedienza e fecondità; la spina, ossia l’amore sacrificale; l’anello nuziale e il rosario, cioè l’amore verso il Signore. In particolare, la rosa è strettamente collegata alla figura di Santa Rita perché fa riferimento a un episodio della sua esistenza. Infatti, nell’ultimo periodo prima della sua morte, Rita chiese a una cugina, arrivata a Cascia da Roccaporena, di portarle due fichi e una rosa dall’orto della casa paterna. La cugina la assecondò, pensando che questa richiesta arrivasse dal delirio provocato dalla malattia, dato che si trovavano in pieno inverno. Invece, tornata a casa, trovò in mezzo alla neve quello che Rita le aveva chiesto.

Santa Rita profumo

Ancora oggi parte del corpo della Santa, all’interno di un’urna in argento e cristallo risalente al 1930, non si è incartapecorito. Il volto, le mani e i piedi sono mummificati, mentre sotto l’abito da suora si trova lo scheletro. I fedeli continuano ad avvertire un aroma, un profumo probabilmente di rose, proveniente dalla salma.

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