Si avvicina la semifinale di ritorno di Champions League tra il Manchester City di Guardiola e il Real Madrid di Ancelotti, che decreterà la seconda finalista di quest’edizione del torneo. All’Etihad, i Citizens ospitano i Blancos, in quello che è un rematch della semifinale dello scorso anno. Forti del pareggio per 1-1 dell’andata, gli uomini di Guardiola sanno che dovranno fare risultato pieno per assicurarsi di andare a giocarsi il trofeo contro la vincitrice tra Inter e Milan. Alla vigilia della sfida, l’allenatore della squadra inglese ha parlato in conferenza stampa: “I tifosi ovviamente ‘abbracciano’ la Champions. Siamo abituati alla competizione e arriviamo alle ultime battute. Lo stadio è tutto esaurito, proveremo a fare una buona partita”.

Manchester City-Real Madrid, Guardiola: “La mia eredità è eccezionale”

Interrogato sull’importanza di questa partita, in particolare per il patrimonio che Guardiola lascerebbe al club e ai suoi tifosi in caso di vittoria, l’allenatore spagnolo ha risposto così: La mia eredità è già eccezionale! Sono arrivato tante volte a questo punto, non siamo stupidi da non sapere quanto sia importante domani. Probabilmente è la partita più importante da quando sono qui. Ho detto ai giocatori di viverla e godersi il momento. Di sapere quanto siamo fortunati. E’ nelle nostre mani, non dobbiamo fare nulla di eccezionali. Basta essere noi stessi e dare tutto. Provo un sentimento incredibile per la squadra. Qualsiasi cosa accada, grazie per averci portato qui”

Sull’importanza di gestire la pressione dopo la partita d’andata: L’emozione c’è e sarà tanta. Deve esserlo. Però non basterà per battere una squadra come il Real Madrid. Avremo bisogno di un piano di gioco migliore, da aggiustare. Dovremo creare più occasioni da gol e consentire ai nostri attaccanti di ricevere palla in posizioni più facile. Conosciamo la loro qualità, giochiamo contro il peggior avversario. Sarà una sfida e andremo per combatterla”.

Il momento del City e le esperienze passate

Proseguendo, l’allenatore spagnolo ha parlato delle condizioni della squadra: “Arriviamo in un ottimo momento. Siamo alla finale di FA Cup e a una partita dalla vittoria della Premier League, ma dobbiamo giocare meglio del Real. Dobbiamo fare un’ottima prestazione, non basta avere il desiderio. Bisogna rilassarsi e fare ciò che abbiamo fatto per anni. Meglio di come abbiamo giocato al Bernabeu”.

Guardiola è poi tornato a parlare di quello che è stato il suo percorso in relazione alle richieste del club: Quando sono arrivato qui, non mi hanno chiesto di vincere la Champions. Mi hanno detto di fare il meglio possibile. Abbiamo vinto tutti i titoli tranne questo. Lo vogliamo. Le persone dicono che siamo vicini, ma secondo me siamo lontani. Nessuno garantisce che in futuro saremo di nuovo qui“.

Non voglio che ci sia fortuna domani“. Ha specificato Guardiola, che poi ha parlato con onestà intellettuale: “La squadra che meriterà, dovrà vincere. Non importa quale, anche se spero saremo noi. Ho un’idea per giocare diversamente e in maniera più fluida davanti. Sarà naturale in casa. Come? Non ve lo dico, altrimenti Carlo mi sente (ride, ndr.). Non sono sovrappensiero. Dobbiamo essere noi stessi, per il resto ho giocato 10 semifinali di Champions e ne ho perse sette. Conosco la sensazione. Firmerei per giocare come lo scorso anno“.

Chiusura sulle parole di Walker, che ha evidenziato come vincere la Champions sarebbe un regalo per i proprietari del Manchester City: Non devono mettere pressioni ai proprietari o a me. Devono vincere per loro stessi. Hanno dato sempre il massimo in passato, anche l’anno scorso”.