Ingegneria Unicusano, premio miglior tesi di dottorato assegnato dalla Commissione Scientifica, dell’Associazione Italiana Ingegneri Clinici, AIIC Awards 2023 a Sara Pettinato. Vince così la passione per la materia, la forza di volontà e il coraggio di andare oltre le difficoltà. Non è stato un percorso facile quello della professoressa Pettinato, ma la tenacia può fare la differenza. “Erano previsti una serie di premi a diverse categorie, tra cui quella di Applicazioni Innovative in Bioingegneria e sono risultata la vincitrice – ha dichiarato Sara Pettinato a TAG24.IT – la mia tesi di dottorato, in Ingegneria elettronica, supervisionata dal professor Stefano Salvatori, si inquadra nell’ambito della dosimetria per radioterapia“.
Ingegneria Unicusano, premio miglior tesi AIIC Awards 2023: un nuovo sistema di rivelazione per la dosimetria in radioterapia
“Il cuore del lavoro è incentrato sulla messa a punto di un nuovo sistema di rivelazione completo per la dosimetria in radioterapia. Si tratta di un dosimetro in diamante per il quale è stata sviluppata una elettronica di lettura ad hoc che ci consente di misurare la dose rilasciata dai fasci di radiazione, utilizzati in radioterapia, sia di fotoni che di elettroni da ogni singolo impulso. Per la prima volta si è riusciti a mirare la dose rilasciata da ogni singolo impulso di radiazione. Attualmente le misure di dose si fanno con strumenti particolari, elettrometri, che integrano il segnale generato dal dosimetro – ha spiegato la dottoressa Pettinato – alla fine di un’integrazione sappiamo a quanto corrisponde la dose rilasciata da un numero indefinito di impulsi, ma prima d’ora non eravamo in grado stabilire a quanto fosse corrispondesse la dose di radiazione rilasciata dal singolo. Grazie al mio lavoro di dottorato siamo in grado di avere queste informazioni sul singolo impulso“.
La radioterapia flash, un altro meccanismo da esplorare
“Il sistema di rivelazione si mostra adeguato per la dosimetria nell’emergente radioterapia flash. Questa, attualmente in una fase preclinica, ha dei meccanismi, in base all’effetto flash, che non si conoscono. E’ un effetto molto curioso. Aumentando la quantità di dose rilasciata al paziente, ma diminuendo estremamente il tempo di trattamento intorno ai cento millisecondi si ha una risposta differenziale tra tessuto sano e malato – ha aggiunto Sara Pettinato, assegnista di ricerca presso il Laboratorio di Ingegneria e docente a contratto al corso di laurea magistrale in Ingegneria Elettronica – il che significa che il tessuto malato, cioè il tumore, viene curato come nelle convenzionali cure radioterapiche, mentre il tessuto sano non risente del danno da radiazione“.
E infine…
“I dosimetri attualmente in commercio, disponibili, non riescono a misurare i livelli di dose generati da questa radioterapia: si rompono o saturano. Col diamante il problema non sussiste, è un materiale resistente al danno da radiazione. Con l’elettronica sviluppata riusciamo a monitorare anche i fasci di radiazione utilizzati nella recentissima terapia flash“.
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