Pompei nuovi ritrovamenti. Due gli scheletri rinvenuti durante uno scavo nell’insula dei Casti Amanti, ritrovati sotto un muro crollato, tra la fase finale di sedimentazione dei lapilli e prima dell’arrivo delle correnti piroclastiche che hanno definitivamente sepolto Pompei.

Pompei nuovi ritrovamenti: le parole del direttore, Gabriel Zuchtriegel

Le tecniche dello scavo moderno ci aiutano a comprendere sempre meglio l’inferno che in due giorni distrusse interamente la città di Pompei, uccidendone molti abitanti. Con le analisi e le metodologie riusciamo ad avvicinarci agli ultimi istanti di chi ha perso la vita – evidenzia il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel – in una delle discussioni di cantiere, durante il recupero dei due scheletri, uno degli archeologi indicando le vittime, ha detto una frase che mi è rimasta impressa e che sintetizza forse la storia di Pompei, ‘questo siamo noi’. A Pompei, infatti, l’avanzamento delle tecniche non ci fa mai dimenticare la dimensione umana della tragedia, piuttosto ce la fa vedere con più chiarezza“.

Emersi anche altri oggetti

Nella stanza in cui giacevano i corpi sono emersi anche altri oggetti: un’anfora verticale appoggiata alla parete nell’angolo vicino a uno dei corpi e una collezione di vasi, ciotole e brocche accatastata contro la parete di fondo. E sono evidenti i danni subiti da due pareti, probabilmente a causa dei terremoti che hanno accompagnato l’eruzione.

I dettagli scientifici dello scavo possono essere approfonditi attraverso gli articoli pubblicati sull’E-Journal di Pompei – scaricabile dal sito ufficiale del Parco www.pompeiisites.org – nuova piattaforma digitale rivolta alla comunità scientifica e al pubblico e finalizzata a fornire notizie e relazioni preliminari riguardanti progetti di scavo, di ricerca e di restauro nelle sedi del Parco.