Rudolph Giuliani, ex sindaco di New York e avvocato di Donald Trump, dovrà difendersi da una sfilza di accuse pesantissime piovute sul suo capo. L’autrice della denuncia è una sua ex collaboratrice, Noelle Dunphy. La donna sarebbe stata costretta ad avere rapporti sessuali da Giuliani, che in cambio le aveva promesso di ottenere e poi mantenere il posto di lavoro.

Ma non finisce qui. Per Dunphy, Giuliani avrebbe anche abusato del suo potere come avvocato e sindaco e lo accusa di essersi appropriato indebitamente del suo stipendio. I reati risalirebbero tutti al biennio 2019-2021, quando la donna lavorò per Giuliani.

Accuse di abusi all’ex sindaco di New York Giuliani: chiesti 10 milioni di dollari per il risarcimento

Sesso orale per poter essere assunta e guadagnare un milione garantito entro la fine dell’anno. Questa la proposta che Noelle Dunphy si sarebbe sentita rivolgere da Giuliani. L’ex sindaco di New York avrebbe perseverato con gli abusi sulla donna anche in seguito all’assunzione come sua collaboratrice. Le richieste variavano dal farla lavorare nuda o avvolta solo dalla bandiera americana al chiederle di spogliarsi nel corso delle loro videochiamate.

Dunphy era già uscita allo scopetto a gennaio, quando aveva denunciato l’avvocato di Trump di abusi sessuali, di potere, appropriazione di stipendio e altre cattive condotte. Ora la donna ha aggiunto altri dettagli, tra cui la sua richiesta di risarcimento, che ammonta a 10 milioni di dollari, compresi gli stipendi mai ricevuti.

Accuse a Giuliani, nuovi dettagli: l’ex sindaco chiedeva soldi in cambio della grazia

Dai nuovi dettagli riportati nelle 69 pagine di denuncia depositata alla Corte Statale di New York emerge un’accusa di corruzione che coinvolgerebbe pure Trump, anche lui, tra l’altro, accusato di abusi sessuali. Dunphy infatti sostiene che Giuliani le avrebbe offerto di trovare individui interessati alla grazia per poi riscuotere un pagamento di due milioni da dividere equamente con il Tycoon.

Ovviamente Giuliani avrebbe espressamente richiesto a Dunphy di non passare per i canali ufficiali, altrimenti la pratica della grazia sarebbe stata resa pubblica secondo quanto previsto dal Freedom of Information Act.

Nel frattempo, il portavoce Ted Goodman fa sapere che l’ex sindaco di New York Giuliani risponde a tutte le accuse negando fermante qualsivoglia suo coinvolgimento nei fatti.