Liliana Resinovich oggi 16 maggio 2023: le ultime notizie. A quasi due anni dalla scomparsa della donna, trovata morta il 5 gennaio del 2022 nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste, sono ancora tanti i misteri che ruotano attorno al caso. Benché la Procura l’abbia archiviato come “suicidio”, in molti pensano infatti che possano essere coinvolte altre persone e chiedono di continuare ad indagare. L’obiettivo, il prossimo 5 giugno, sarà fare luce su alcuni interrogativi rimasti senza risposta, tra cui quello relativo alla causa del decesso, mai accertata con chiarezza.
Liliana Resinovich oggi 16 maggio 2023: verso l’udienza verità sul caso
Sono tre le opposizioni alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura, secondo cui Liliana Resinovich si sarebbe tolta autonomamente la vita: quella del fratello Sergio, della nipote Veronica e del marito, Sebastiano Visintin. Saranno discusse a porte chiuse nel corso dell’udienza in programma per il prossimo 5 giugno, con cui si cercherà di fare luce su alcuni degli interrogativi rimasti aperti sulla scomparsa e la morte della donna. Primi fra tutti, come richiesto dal marito, quelli relativi all’orario e alla causa del decesso, mai accertati con chiarezza. Elementi indispensabili, secondo il legale che sostiene l’uomo, l’avvocato Paolo Bevilacqua, per poter escludere o meno che Liliana sia stata uccisa o non soccorsa dopo aver avvertito un malore.
Nonostante la conclusione del “suicidio” a cui è arrivata la Procura, sono in tanti, infatti, a pensare che nella morte della donna possano essere coinvolte altre persone. Anche perché, secondo Bevilacqua, il luogo del ritrovamento del corpo farebbe pensare a una sorta di “messinscena”, una ricostruzione effettuata a posteriori dal presunto omicida. Il dubbio riguarda anche alcune tracce di dna maschile che gli inquirenti avrebbero rinvenuto su una cordino fissato alle buste di plastica attorno cui era stata trovata avvolta la testa della donna. La richiesta è quindi che vengano analizzati anche gli abiti da lei indossati quel giorno, così come alcuni oggetti personali rinvenuti sulla scena del ritrovamento, mai sottoposti ad accertamenti. Il gip, una volta acquisiti questi pareri, potrà decidere se accogliere la richiesta della Procura e archiviare il caso oppure ordinare lo svolgimento di nuove indagini.
Cosa è successo finora: la ricostruzione dei fatti
È il 14 dicembre del 2021 quando Liliana Resinovich scompare nel nulla. Il suo corpo viene ritrovato senza vita il 5 gennaio del 2022: è avvolto in delle grandi buste di plastica. Si pensa subito ad una morte per asfissia, ma i medici legali che si occupano dell’esame autoptico evidenziano altro: Liliana sarebbe morta a causa di uno scompenso cardiaco acuto. Allora perché quei sacchi attorno al corpo e alla testa? Non è chiaro neanche l’orario del decesso: le indagini lo collocano, in modo piuttosto approssimativo, a due-tre giorni prima del ritrovamento. Se così fosse, cosa avrebbe fatto la donna per tutto quel tempo? L’ipotesi della Procura è che si sia nascosta e si sia poi tolta la vita.
In tanti pensano, però, che possa essere stata uccisa. O che, secondo una delle ultime ipotesi, possa aver avvertito un malore e non essere soccorsa da qualcuno che era con lei. Ecco perché la richiesta di indagare ancora. Per ora, a finire nel mirino degli inquirenti, erano stati soprattutto il marito, la cui relazione con la donna – a differenza di quanto riportato dal diretto interessato – era in crisi, e l’amico di vecchia data di Liliana, Claudio Sterpin, suo presunto amante. Con quest’ultimo la donna avrebbe voluto intraprendere una nuova vita, dopo aver messo fine al suo matrimonio. A dimostrarlo sarebbero i dettagli emersi dalle analisi del suo telefonino. Dubbi, misteri, ipotesi: per ora il “giallo di Trieste”, come è stato chiamato, non ha mai smesso di essere un giallo. La prossima udienza potrebbe finalmente chiarire qualcosa.