Superbonus e bonus edilizi, rimangono ancora poco più di sei mesi per la cessione dei crediti d’imposta e dello sconto in fattura. È il quadro che emerge dalle ultime novità arrivate con la conversione in legge del decreto 11 del 2023 che, di fatto, ha bloccato la circolazione dei crediti legati ai bonus edilizi. Con un’attenzione particolare a quali sconti e crediti cedere e a chi: se la vendita dei bonus edilizi venisse effettuata a Poste Italiane o ad altri istituti bancari nei prossimi mesi, non si farebbe più riferimento all’accordo e alla comunicazione all’Agenzia delle entrate che andavano adempiuti entro il 31 marzo scorso.
Rimane, invece, il vincolo di esclusione verso i privati, soggetti non sottoposti al regime controllato degli istituti finanziari. Ecco, quindi, come muoversi con la remissione in bonis che permette di continuare a cedere i crediti delle spese effettuate in superbonus e bonus edilizi nel 2022 e per le quote residue del 2021 e 2020.
Superbonus bonus edilizi, come cedere crediti d’imposta e sconti entro il 30 novembre 2023: nuovo accordo con banche e Poste
Ancora sei mesi di tempo per cedere i crediti d’imposta e gli sconti in fattura del superbonus 110% e degli altri bonus edilizi. La nuova scadenza del 30 novembre 2023 riguarda tutti quei soggetti che non hanno trovato l’accordo con la banca per la cessione dei crediti sulle spese effettuate nel 2022 relative ai lavori ammessi ad agevolazione fiscale. Non avendo un accordo, i contribuenti non hanno potuto nemmeno comunicare la scelta dell’opzione (di cessione crediti o di sconto in fattura) all’Agenzia delle entrate entro il 31 marzo 2023.
Ma i crediti non venduti possono essere ancora oggetto di compravendita, in particolare verso istituti bancari e Poste Italiane, entro il 30 novembre 2023. Infatti, i contribuenti che hanno diritto alle detrazioni del superbonus 110% e agli altri bonus edilizi possono scegliere, al posto della detrazione diretta, la cessione del credito per un corrispondente importo (pari anche allo sconto in fattura concesso, nel caso di aziende fornitrici ed esecutrici dei lavori).
Come già chiarito dall’Agenzia delle entrate con la circolare 33/E del 2022, i contribuenti che non riescano a trasmettere la comunicazione della cessione dei crediti dei bonus edilizi entro le scadenze previste (il 16 marzo dell’anno successivo alla cessione, termine di solito oggetto di proroga), possono optare per la remissione in bonis. Si tratta di un istituto, già previsto dal decreto legge numero 16 del 2012, mediante il quale si beneficia di un lasso di tempo maggiore per arrivare all’accordo con la banca e trasmettere la comunicazione (con ritardo) all’Agenzia delle entrate a fronte del pagamento di una sanzione di 250 euro.
Superbonus bonus, cessione con remissione in bonis: come fare ed entro quando?
Per avvalersi della remissione in bonis e ottenere un tempo supplementare di cessione dei crediti d’imposta sui superbonus e bonus edilizi, occorre che sussistano tutti i requisiti sostanziali per esercitare la detrazione fiscale. Inoltre, sulle operazioni relative al credito, non devono essere già state poste in essere delle attività di controllo. La comunicazione dell’avvenuta cessione del credito a istituti bancari e a Poste Italiane, inoltre, deve avvenire prima della presentazione della dichiarazione dei redditi successiva. In questo caso, il contribuente ha tempo fino al 30 novembre 2023 per tramettere la documentazione occorrente.
Secondo il chiarimento dell’Agenzia delle entrate, tuttavia, il contribuente avrebbe dovuto avere già un accordo con la banca per la cessione del credito prima del giorno di scadenza della comunicazione. Da qui, la preoccupazione di molti contribuenti di non essere riusciti ad avere un’intesa con una banca entro il 31 marzo 2023, da formalizzare in ritardo rispetto alla scadenza della comunicazione.
Data la situazione di generale difficoltà nel cedere i crediti d’imposta e gli sconti che si è venuta a creare negli ultimi mesi (sia per il mercato saturo di capienza fiscale delle banche, sia per l’entrata in vigore del decreto 11 del 2023), i contribuenti avranno più tempo per cedere i bonus anche se entro il 31 marzo scorso non avessero raggiunto un accordo con una banca o con Poste Italiane. Pertanto, nel tempo rimanente i contribuente hanno la possibilità di arrivare a un’intesa ex novo con le banche e trasmettere la comunicazione di cessione dopo pagamento della sanzione di 250 euro.