In Cambogia al principale partito di opposizione chiamato Candlelight, l’unico e credibile che vanta il Paese contro lo storico presidente Hun Sen – che è alle redini dello Stato dal 1985 – è stato impedito di partecipare alle elezioni di luglio. Il Candlelight Party lunedì è stato squalificato per non avere i documenti giusti, nonostante gli addetti ai lavori avessero per settimane avvertito di essere stati ostacolati dalla burocrazia.

Il presidente Hun Sen elimina nuovamente ogni vera sfida volta a mettere in pericolo la sua leadership.

Cambogia, opposizione esclusa dal voto: una storia che si ripete

Non è la prima volta per l’opposizione vedersi mettere i bastoni tra le ruote, anzi. Nel 2018, infatti, durante le ultime elezioni, il Partito Popolare cambogiano vinse ogni singolo seggio nell’Assemblea nazionale da 125 seggi, dopo che la principale alleanza di opposizione venne sciolta dai tribunali controllati politicamente. Dalle ceneri di quella disciolta opposizione, il Candlelight Party si era formato: così la neonata alleanza, formatasi un anno fa, ha ricevuto il 22% dei voti nelle elezioni comunali locali dello scorso anno e ha comunque rappresentato la sfida più credibile per Hun Sen, che governa da ormai da quasi quattro decenni.

Lunedì i leader del partito del Candlelight Party hanno dichiarato che avrebbero presentato ricorso contro la decisione del Comitato elettorale nazionale. È un risultato deludente. Tuttavia, faremo appello al Consiglio costituzionale”, ha detto il segretario del partito Kong Monika.

Personaggi di spicco del partito avevano detto alla BBC all’inizio di questo mese che stavano riscontrando blocchi nel tentativo di registrarsi per le elezioni. Hanno affermato di essersi scontrati con nuove regole sulla documentazione precedentemente non richieste. Avevano anche notato che il partito era stato in grado di partecipare alle elezioni locali lo scorso anno senza problemi.

Quest’anno i membri del Candlelight hanno riscontrato una serie di aggressioni pubbliche da parte di uomini mascherati. La questione di Candlelight arriva anche dopo che Hun Sen ha messo da parte una potenziale figura dell’opposizione, Kem Sokha, a marzo. Ha condannato l’ex leader del CNRP – il partito d’opposizione sciolto prima delle elezioni del 2018 che aveva conquistato il 44% dei voti nei sondaggi del 2013 e del 2017 – a 27 anni di detenzione domiciliare per quelle che i gruppi per i diritti hanno definito accuse inventate, escludendolo dalle elezioni di luglio.

A febbraio, Hun Sen ha anche ordinato la chiusura dell’unica testata giornalistica indipendente popolare del Paese, che era stata l’unica a pubblicare notizie critiche nei confronti del governo.

Attraverso il soffocante controllo della politica, in Cambogia Hun Sen, uno dei leader più longevi al mondo, ha mantenuto il potere per 38 anni. La sua stretta sullo stato di diritto è sempre più feroce. Alle prossime elezioni, avendo fatto fuori gli avversari politici, non ci potranno essere sorprese.