Madonna di Trevignano il caso della veggente Gisella continua ad interessare i cittadini e gli italiani che hanno sentito parlare anche solo per una volta della vicenda. Da qualche settimana non si parla d’altro: la signora Cardia e il marito Gianni si radunavano con i seguaci in un gazebo ogni tre del mese per pregare la Madonna di Trevignano alla quale si chiedevano i miracoli. Oggi, 15 maggio 2023, però, i vigili hanno iniziato le operazioni di rimozione a partire dal gazebo ritenuto abusivo che adesso è sotto sequestro. Da parte dei due indagati, vi è la decisione di depositare il ricorso al Tar.

Madonna di Trevignano veggente Gisella ricorre al Tar

Non si placano gli animi della veggente Gisella Cardia che insieme al marito Gianni da anni aveva fondato l’associazione Madonna di Trevignano che radunava intorno a tale figura molti fedeli volti a chiedere apparizioni, grazie e miracoli. Dopo l’ordinanza dello smantellamento dei manufatti abusivi e del ripristino dei luoghi, i due coniugi avrebbero deciso di depositare il ricorso al Tar con l’intento di contestare la rimozione degli oggetti in quanto, dal canto loro, nessuna costruzione va ad intaccare il terreno ma si appoggia solo in superficie.

La demolizione del gazebo

Oggi, 15 maggio 2023, però, sono iniziate le operazioni di smantellamento da parte dei vigili e gli addetti a tale lavoro con il fine di abolire qualsiasi tipo di manufatto e riportare l’ordine da quelle zone. Così, in primo luogo è stato tolto il gazebo poiché considerato abusivo

Nello specifico, la copertura è situata sul lato sinistro all’entrata ed è proprio lì sotto che la veggente e suo marito facevano radunare i fedeli disabili in caso di pioggia o per ripararli dal sole. Attualmente, il gazebo è sotto sequestro e sembra che non sia stato più usato dall’ultimo incontro di preghiera avvenuto il 3 maggio. Le panche, invece, resteranno ancora con i sigilli.

Intanto, l’associazione della Madonna di Trevignano avrebbe preso l’iniziativa di impugnare l’ordinanza di rimozione almeno per quanto riguarda le statue non considerate un pericolo per il terreno.

La storia relativa al Gazebo

L’associazione della Madonna di Trevignano dal 2019 avrebbe chiesto all’Ente Parco di chiudere una zona e mettere degli alberi. Il direttore avrebbe specificato che l’autorizzazione è stata rilasciata con nulla osta dato che si trattava di un terreno ad uso agricolo. Poi ha aggiunto:

Loro però non hanno cominciato i lavori subito, ma nella seconda metà del 2020 e non si sono limitati a realizzare la sola recinzione così come da noi autorizzato, ma hanno iniziato a mettere altre cose, appunto manufatti abusivi. A quel punto siamo subito intervenuti e nei primi mesi del 2021 abbiamo constatato gli abusi, segnalato all’Autorità Giudiziaria, che ci ha confermato l’irregolarità e autorizzato il sequestro dei manufatti abusivi. Quindici giorni dopo, a marzo 2021, abbiamo fatto l’ordinanza di ripristino. Dunque i tempi dell’Ente Parco di Bracciano e Martignano sono congrui. Dopodiché abbiamo mandato l’ordinanza alla Procura e al Comune per gli adempimenti consequenziali e ai controinteressati, che avrebbero dovuto smantellare entro 90 giorni.

Chi è la veggente Gisella?

Gisella Cardia è un’ex imprenditrice di 53 anni che, a detta dei fedeli, avrebbe le stigmate e sarebbe rimasta incinta dello spirito santo. Il suo vero nome è Maria Giuseppa Scarpulla. Il cognome che tutti conoscono è stato preso dal marito Gianni, suo complice per la questione dell’associazione. Dopo un fallimento avrebbe ricevuto la condanna di due anni di reclusione, con pena sospesa. Si è trasferita a Trevignano e ad avrebbe dato vita alla famosa Madonna che versa lacrime. Attorno a tale storia avrebbe raggruppato diversi fedeli che l’hanno seguita e continuerebbero a sostenerla.