Blocco Gra, ambientalisti di nuovo all’opera. Alle 8 di questa mattina 11 sostenitori delle richieste di Ultima Generazione hanno bloccato il Grande Raccordo Anulare di Roma, altezza Settebagni. Al grido “No gas non carbone”, slogan scritto sugli striscioni, si sono seduti sull’asfalto: davanti a loro si è velocemente formata una lunga coda di vetture. Dopo di ché hanno disegnato sull’asfalto il logo di Ultima Generazione e il motto per chiedere al governo di interrompere le estrazioni di nuovo gas metano. Ci sono state diverse violente reazioni degli automobilisti ma anche gesti di solidarietà. Alle 8.27, sono arrivate sul posto le Forze dell’Ordine e hanno liberato il passaggio alle auto.
Blocco Gra ambientalisti, Ultima generazione manda di nuovo in tilt Roma
Ultima Generazione, si legge sul sito, è una campagna italiana di disobbedienza civile nonviolenta che dal 2021 unisce semplici cittadine e cittadini, proprio come te, preoccupati per il proprio futuro e per quello di chi verrà dopo di noi.
“Siamo costretti a subire ripercussioni fisiche e legali pur di costringere i media e i governi a rispondere a due richieste assolutamente moderate, che hanno già il consenso della maggior parte dei cittadini italiani. Questo è ridicolo. Ho insegnato ingegneria energetica per anni e mai avrei pensato di dover ricorrere a questo per fare rispettare il mio lavoro“,
dichiara Claudio, 57 anni, ingegnere energetico e docente, che era oggi in azione.
Nel comunicato stampa diramato ai media. Ultima Generazione si scaglia contro il decreto sblocca trivelle, provvedimento del Governo considerato inutile e dannoso. Il testo recita così:
L’ex ministro dell’Ambiente Costa ha dichiarato al Fatto Quotidiano che il nuovo piano di trivellazioni di metano è ridicolo: “Lavorare giorno e notte per portare al Consiglio dei ministri un decreto ‘Sblocca trivelle’” è folle, in quanto se pure le autorizzazioni partissero oggi “non saremmo comunque in grado di utilizzare i combustibili prima di molti mesi“. “Se anche estraessimo tutto il gas dai pozzi italiani, copriremmo il fabbisogno nazionale di circa due anni, poi staremo da capo a dodici, ma con un territorio distrutto – ha affermato il vicepresidente della Camera dei deputati –. Non è una mia opinione, sono dati certificati dai documenti del ministero ex Transizione Ecologica“. E ricorda quei 110 miliardi di metri cubi di gas, inclusi quelli ‘probabili’ e quelli ‘possibili’. “Dato che il consumo medio nazionale è di 76 miliardi di metri cubi l’anno – incalza Costa – copriremmo il nostro fabbisogno per meno di due anni. Poi non ce ne sarebbe più per sempre“.
L’impegno di Macron contro le trivelle in Europa. Nel frattempo alla COP 27, il presidente francese Macron ha dichiarato di volere applicare un’interdizione a tutte le estrazioni di combustibili fossili da fondali marini: “Assumo questa posizione e la porterò sulla scena internazionale“, ha dichiarato il capo di Stato francese in occasione del vertice sul clima delle Nazioni Unite a Sharm el-Sheikh, in Egitto. A giugno, aveva già difeso lo sviluppo di un “quadro giuridico per porre fine all’estrazione in acque profonde“.
Ambientalisti e i quadri, la protesta nei musei continua
Le azioni di resistenza civile non si fermeranno:
“L’indagine sulle azioni nei musei? Non ci interessa e andiamo avanti perché vogliamo evidenziare le responsabilità del governo. Cominciano a combatterci perché sanno di essere criminali e nascondono la testa sotto alla sabbia“,
aggiunge Bjork, 20 anni, cittadina a supporto delle richieste di Ultima Generazione.
Le richieste del movimento sono:
- interrompere immediatamente l’aumento di produzione di energia dalle centrali a carbone dismesse e cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale (metano);
- procedere a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20 GW nell’anno corrente, e creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile, aiutando gli operai dell’industria fossile a trovare impiego in mansioni più sostenibili.