Sorridente e molto a suo agio la premier Meloni in mezzo agli Alpini ha rilanciato una vecchia proposta della destra riguardo alla Naja: “Leva militare? Possibile su base volontaria”. Queste le parole della premier a margine della 94′ Adunata nazionale degli Alpini conclusasi a Udine lo scorso weekend.
Naja, la leva volontaria che Meloni e la destra vogliono da tempo
La premier Meloni ha indossato un cappello da alpino con la penna bianca, riservata solo agli alti ufficiali e ai generali, esprimendo molto chiaramente il suo pensiero sulla Naja: “Sicuramente è un tema che si può affrontare come ipotesi volontaria, alternativa al servizio civile“. Pensiero condiviso da molti nella destra di governo anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa. Il presidente ha ribadito la sua sulla ‘Naja breve”, ipotesi già proposta nello scorso raduno degli alpini, specificando che si tratterà di “mini naja di 40 giorni”, sempre su base volontaria, anticipando un ddl in preparazione in Senato da parte di FDI. Quello della leva resta un vecchio pallino anche della Lega di Salvini.
Naja, di cosa si tratta
La leva militare in Italia non è ormai obbligatoria da molti anni ma non si mai persa l’occasione di tirarla fuori come buon metodo di disciplina per i giovani. Anche l’uso della parola Naja, per chi non ha fatto la leva può sembrare sconosciuto o straniero, nella realtà ha origini friulane. La Treccani lo indica come: “La vita e il servizio militare, nel senso più ampio e con particolare riferimento a quegli aspetti della vita militare che erano più gravosi fisicamente e ritenuti più duri da sopportare”. Per la destra di governo forse è solo un modo per parlare in un linguaggio comune ai militari presenti ad Udine.