Da quando si è insediato, l’attuale governo ha focalizzato l’attenzione sulla volontà di alleviare il peso fiscale sulle spalle dei contribuenti, affaticati già da una costante inflazione e un aumento del costo della vita che ha praticamente riguardato tutti i beni, anche e soprattutto quelli di prima necessità. Questa promessa sembra ora vicina alla sua realizzazione, con l’abolizione prossima di diverse micro tasse che, se sommate, possono avere un impatto sostanziale. In particolare, l’attenzione del governo sembra volersi concentrare su imposte che, pur introdotte nel passato, non hanno dimostrato di apportare un significativo beneficio alle finanze statali. Ecco quali sono le micro tasse che probabilmente, entro 2 anni, non saremo più costretti a pagare.

Abolizione micro tasse: università

Le tasse universitarie rappresentano senza ombra di dubbio una grande fetta delle imposte che non hanno portato molto alle casse dello Stato e quindi della comunità pubblica.

L’iscrizione all’università è un costo notevole per molte famiglie, e l’abolizione delle tasse di iscrizione potrebbe rappresentare un importante passo avanti nel sostenere il diritto allo studio, soprattutto in questo periodo, con le vivaci e veementi proteste contro il caro affitti da parte degli studenti. Allo stesso modo, si discute l’eliminazione di altre micro imposte legate all’istruzione, come quelle relative all’emissione dei diplomi, agli esami di idoneità e all’iscrizione scolastica.

Superbollo auto addio?

La famigerata tassa sulle auto di alta potenza, conosciuta come Superbollo, potrebbe anch’essa essere destinata all’archiviazione. Questa tassa, che riguarda i proprietari di auto con una potenza superiore a 185 Kw, rappresenta un costo significativo per molti automobilisti, e la sua abolizione sarebbe un ulteriore sollievo per i contribuenti.

Certamente si tratta di una tassa che colpisce solo una certa categoria di persone, accomunate da una situazione reddituale differente rispetto alle fasce più basse, ma si tratta comunque di un costo che può risultare significativo, arrivando anche attorno ai 1.000 euro annui per certi tipi di auto.

L’addio al Superbollo auto sembra quasi certo, ma c’è solo da capire quando questo arriverà, se in un emendamento o in un provvedimento più ampio.

Tredicesima mensilità più ricca

Un altro taglio importante previsto è quello relativo alle tasse sulla tredicesima mensilità. Questa mossa, che dovrebbe essere attuata dal 2024, sarebbe sicuramente gradita ai lavoratori dipendenti, e vedrebbe la tredicesima considerata come un “reddito aggiuntivo”, pertanto tassato con un’aliquota agevolata del 15%.

Micro tasse flipper e biliardini verso abolizione

Continuando con la prospettiva dell’eliminazione delle microtasse, il divieto di tassazione su determinati giochi e attività ricreative è un’area specifica di interesse. In questa categoria rientrano i giochi da intrattenimento come flipper, biliardi e biliardini, che non erogano vincite in denaro e che sono molto presenti sul nostro territorio (quasi 100.000 unità in Italia). Attualmente, la tassazione applicata a questi apparecchi è dell’8% su una base imponibile di 510 euro. Molti operatori del settore dell’ospitalità e della ristorazione, che spesso ospitano queste macchine nei loro locali, hanno criticato l’attuale impostazione fiscale, sottolineando che spesso l’importo delle tasse supera i ricavi generati.

Altre micro tasse verso la cancellazione definitiva

Altre micro tasse che potrebbero essere abolite sono:

  • Diritti di licenza sulle accise;
  • Tassa su emissioni di anidride solforosa e ossidi di azoto;
  • Tassa sul tributo comunale sui rifiuti;
  • Addizionale regionale sui canoni per utenze di acque pubbliche;
  • Imposta erariale sui voli dei passeggeri di aerotaxi e aeromobili privati;
  • Tassa regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili civili;
  • Tassa regionale per l’abilitazione all’esercizio professionale.

Le stime dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate ha rilasciato alcuni dati interessanti che aiutano a mettere in prospettiva l’impatto finanziario di questi cambiamenti. Nonostante la perdita di entrate fiscali che ne deriverebbe, stimata in circa 253 milioni di euro, il governo è fiducioso di poter gestire questa riduzione grazie ai vantaggi derivanti dalla semplificazione burocratica.

La perdita complessiva del gettito fiscale derivante dall’abolizione delle micro tasse sarebbe così ripartita:

  • Tasse statali: 152 milioni di euro;
  • Tasse regionali: 91 milioni di euro;
  • Tasse comunali: 10 milioni di euro.

Già il governo Draghi, poco prima delle dimissioni dell’ex premier, aveva iniziato a lavorare su questo tipo di interventi, stimando un calo delle entrate inferiore allo 0,01% per quanto riguarda i tributi statali e allo 0,1% per i tributi comunali e regionali.

Il governo preme per adottare alcuni tagli entro questa estate, ma complessivamente i tagli alle micro tasse e alle mini imposte dovrebbero verificarsi entro la fine del 2024, tramite appositi emendamenti o maxi provvedimenti ad hoc.