ADRANO EVASIONE FRATELLI – Gli Agenti della Polizia del Commissariato di Adrano un comune di Catania, in Sicilia, hanno denunciato per evasione ai domiciliari due fratelli. Si tratta di un uomo di 46 anni, e uno di 44 anni, il primo agli arresti domiciliari per atti persecutori e lesioni, mentre il secondo sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, per furto. Quest’ultimo aveva infatti prelevato, insieme ad altri, delle monete da un distributore di bevande installato all’interno di un istituto scolastico. A causa del suo arresto, sono sorti problemi di convivenza tra i due. Nella violenta lite tra i due, il fratello più piccolo ha scaraventato a terra il più grande, che ha riportato una lieve ferita alla testa. L’uomo ferito è stato accompagnato in ambulanza presso il nosocomio di Biancavilla, per ricevere tutte le cure del caso. È proprio dal lì, che senza alcuna autorizzazione, ha lasciato l’ospedale senza avvisare la Polizia. Informati dell’accaduto, gli inquirenti hanno rintracciato l’uomo, mentre percorreva a piedi un viale di Biancavilla.

Adrano, evasione fratelli ai domiciliari. La fase successiva allo scoppio della lite

Nel frattempo, anche il fratello minore si è recato a piedi, e senza alcuna autorizzazione, presso il Commissariato di Polizia per manifestare la sua grande preoccupazione, dovuta al mancato rientro del fratello maggiore.

Entrambi hanno violato le prescrizioni inerenti uno alla detenzione domiciliare, e l’altro agli arresti domiciliari, motivo per il quale sono stati denunciati per evasione. Chi è ai domiciliari non può uscire senza autorizzazione nemmeno per andare in Commissariato, forse, avrebbe fatto meglio a telefonare. Per il delitto di evasione è prevista una pena di reclusione da uno a tre anni.

Catturato il detenuto che era evaso dal Tribunale di Trapani

Nella mattina di venerdì 12 maggio 2023, un detenuto era evaso dal Tribunale di Trapani, dove era stato condotto dal carcere di Agrigento per un’udienza del processo che lo vede imputato per furto. Il fuggitivo, di 36 anni, è stato poi bloccato nella notte tra sabato 13 e domenica 14 maggio 2023.

Si tratta di Francesco Adragna, catturato dalla Polizia Penitenziaria e dai Carabinieri intorno alle ore 2.50, mentre era in compagnia di una ragazza nelle campagne trapanesi. Il segretario generale della UILPA, Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio, ha reso noto il fatto alla stampa.

Con una nota, De Fazio ha voluto ringraziare tutti gli addetti alle Forze dell’Ordine che hanno contribuito alla cattura del criminale:

«Faccio i complimenti alle donne e agli uomini della Polizia penitenziaria, a cominciare da quelli del Nucleo Investigativo Centrale e dalla sua articolazione siciliana. Allo stesso tempo anche a tutte le persone impegnate nelle ricerche e in generale a tutti i componenti delle forze dell’ordine che hanno assicurato la cattura dell’evaso. Ovviamente i problemi ci sono e restano. E non si faccia nessuna caccia alle streghe. Ci sono tantissime disfunzionalità del sistema, ci sono carenze di ogni genere e disposizioni inattuabili. Se si provasse ad applicarle, ci sarebbe una paralisi in ogni attività. Va ridotto il vuoto organico, che solo per la Polizia Penitenziaria ammonta a 18mila Unità, necessitano equipaggiamenti aggiornati ai tempi e adeguati agli attuali livelli criminali, servono moderni protocolli operativi e non si può continuare a rinunciare alla formazione e all’aggiornamento professionale».

La fuga del detenuto è terminata tra Xitta e Paceco, nel Trapanese, in Sicilia. Francesco Ardegna era stato trasferito da poco nel carcere di Agrigento, dopo che aveva riscontrato problemi con gli altri detenuti al Pietro Cerulli‘ di Trapani. Il 36enne ha precedenti per rapina ed evasione dagli arresti domiciliari. Era riuscito a beffare gli Agenti che lo accampagnavano, riuscendo a scappare dal primo piano attraverso le scale di emergenza. Attraverso alcuni locali del seminterrato adibiti ad archivio, nonostante una menomazione al braccio, era riuscito a scavalcare la recinzione per poi destreggiarsi tra le stradine del centro storico. Restano tutte da accertare le modalità della fuga rocambolesca dell’uomo, che avendo un braccio fasciato, era considerato un detenuto non pericoloso: pare non fosse stato ammanettato né particolarmente sorvegliato, cosa che è costata agli Agenti la sua fuga.