Shonda Rhimes Netflix Abc. L’ideatrice e sceneggiatrice di Grey’s Anatomy e Bridgerton ha raccontato le differenze tra il lavoro di un network e quello di una piattaforma streaming.

Shonda Rhimes spiega le differenze tra Netflix ed ABC

La creatrice di diverse serie tv, tra cui ricordiamo sicuramente Grey’s Anatomy e Bridgerton, ma anche Scandal e Inventing Anna, ha rilasciato un’intervista in cui ha parlato delle differenze tra ABC e Netflix. Shonda Rhimes si è lasciata andare a molte dichiarazioni.

Non si tratta solamente di due colossi, ma di realtà ben distinte che hanno lo stesso scopo ma che operano in maniera assai diversa. Da una parte un colosso dell’intrattenimento, un network che lavora da tantissimi anni nel settore e che ha un modello di business ormai collaudato. Dall’altra una piattaforma streaming nata da relativamente poco che ha obiettivi e metodi lavorativi che vanno in altra direzione.

Nel 2017 c’è stato un importante cambiamento nella carriera di Shonda: la fondatrice della casa di produzione Shondaland firmò un accordo multimilionario con Netflix, che poi ha successivamente esteso nel 2021 per coprire film, giochi e contenuti VR, oltre alle serie TV. Quando la scrittrice iniziò a lavorarci dichiarò:

Netflix era come un bambino in questo settore. Iniziano con un ‘sì’ e poi pensano a come realizzare qualcosa. E l’atteggiamento di un ambiente che dice ‘sì’ ha molto a che fare con l’entusiasmo con cui si realizzano i progetti.

“Motori completamente diversi”

L’intervista che Shonda Rhimes ha rilasciato alla rivista Vulture è stata abbastanza chiara:

Sono motori completamente diversi. La ABC era un’istituzione molto potente e ricca di storia. C’è una tonnellata di burocrazia. Il processo prevedeva che all’inizio ti venisse risposto ‘no’ e poi dovevi trovare la tua strada. Anche per far iniziare Scandal con il live-tweeting, erano scettici e dicevano: ‘Perché qualcuno farebbe una cosa del genere? No’.

Poi si sono convinti e hanno detto ‘sì’, ma noi lo facevamo autonomamente finché non lo hanno visto. Abbiamo ottenuto molto riguardo al diritto di scelta di una donna, cose che pensavo fossero solo parte di una narrazione ma si sono rivelate essere una vera e propria battaglia silenziosa da parte mia per far sì che venissero trasmesse in TV.

Poi ha continuato parlato di sé stessa:

Penso di essere piuttosto famosa per essere una persona che dice di non prestare attenzione ai fan. Non lo dico in senso negativo. L’unico modo in cui so come raccontare una storia è in qualche modo esserne il custode, e quindi non posso assorbire tutte le influenze esterne dalle reazioni delle persone alla storia. Non mi aiuta a trovare un modo per essere creativa nel mio lavoro.