Sarà ballottaggio tra il presidente in carica Recep Tayyip Erdogan e il suo sfidante alle elezioni in Turchia, il leader dell’opposizione Kemal Kilicdaroglu. Nel Paese a cavallo tra l’Europa Orientale e l’Asia Occidentale si è votato ieri, domenica 14 maggio, per le elezioni parlamentari e presidenziali. Dopo 20 anni di Erdogan al potere, il risultato è per la prima volta in bilico.

Il presidente uscente è in vantaggio con oltre il 49% dei voti, ma non è riuscito a raggiungere quel 50% necessario per l’elezione al primo turno. Con ogni probabilità, dunque, si tornerà alle urne per il ballottaggio del prossimo 28 maggio. Lo sfidante Kilicdaroglu ha sfiorato il 45%, mentre il terzo candidato Sinan Ogan, alla guida di un’alleanza di partiti minori, ha ottenuto il 5,23%.

Turchia verso il ballottaggio alle elezioni, Erdogan: “Siamo chiaramente in testa”

La tv di Stato turca Trt ha tirato le somme a proposito dell’affluenza alle urne. Per il rinnovo della presidenza della Repubblica ha votato oltre l’88% degli aventi diritto. Ancor più confortante il dato che riguarda le elezioni parlamentari, con un’affluenza quasi al 90%.

A bocce ferme, i primi dati diffusi ieri pomeriggio assicuravano che Erdogan fosse in testa con oltre il 56% delle preferenze. Una distanza, quella con Kilicdaroglu, che è andata via via riducendosi nelle ultime ore. Kilicdaroglu è il capo del partito laico di centrosinistra Chp: ha ottenuto la maggioranza dei voti nel sud-est del Paese a maggioranza curda. Erdogan, dal canto suo, ha trionfato nelle campagne e nei suoi feudi centrali.

Su Twitter, il presidente in carica ha rilasciato alcune dichiarazioni durante lo spoglio. Il suo riferimento va alle dichiarazioni dei politici di opposizione. A conteggio non ultimato, questi ultimi avevano annunciato la sconfitta di Erdogan e l’imminente successo di Kilicdaroglu.

Siamo chiaramente in testa, rispettiamo queste elezioni e rispetteremo le prossime. Tentare di annunciare i risultati in modo avventato significa usurpare la volontà nazionale.

In tutta risposta, Kilicdaroglu ha considerato lo spoglio provvisorio “una farsa”, in riferimento al presunto vantaggio dell’avversario politico.

La farsa, iniziata con il 60%, ora è scesa sotto il 50. Gli osservatori elettorali e i funzionari del consiglio elettorale non dovrebbero mai lasciare i loro posti. Non dormiremo stanotte, popolo mio. Siamo in vantaggio noi. Non si blocchi la volontà della nazione. Il Paese non ha più pazienza per l’instabilità. Non potete gestire la situazione con la manipolazione, non abbiate paura della volontà della gente.

Il leader di centrosinistra ha poi promesso la vittoria del suo schieramento al ballottaggio.

Gli Usa guardano in Turchia: le possibili implicazioni dell’eventuale successo di Kilicdaroglu

Le elezioni in Turchia sono finite sotto la lente d’ingrandimento degli Usa, che fanno da spettatori interessati. Il New York Times riporta il possibile scenario di una vittoria di Kilicdaroglu, che aprirebbe nuovi scenari sulle relazioni fra Stati Uniti e Turchia. Come spiega al quotidiano americano Alper Coskun, del Carnegie Endowment for International Peace, lo sfidante di Erdogan “offre una visione diversa” su diversi temi, dalla linea sulla Russia sino ad un concezione più europea di democrazia.

Uno scenario condannato dall’attuale presidente, che ha lanciato un attacco al presidente degli Stati Uniti Joe Biden, a suo dire colpevole di “aver dato l’ordine” di rovesciare Erdogan.