Italia Viva vuole il Sindaco d’Italia e, assecondando l’animo riformista che muove la sua ispirazione ideologica, è ben felice che il governo abbia aperto il dossier sulle riforme. L’opposizione del Terzo Polo è, da sempre, a fisarmonica: dura e morbida – quasi conciliante – a seconda del tema. Sulle riforme, per l’appunto, si è in linea con l’intento riformista del governo Meloni. È così tanto per Azione quanto per Italia Viva riprova del fatto che la rottura, che ha momentaneamente fatto arenare il progetto per la nascita di un partito unico, c’è stata più per un cozzare in termini di metodo che di sostanza. Ma comunque, questo è.
Italia Viva spinge per le riforme: basta con l’allarme autoritario
Da Italia Viva ha preso parola, sul tema, Maria Elena Boschi che ha confermato la mano tesa al governo. Non è un caso: Italia Viva fa riferimento all’area politica che tentò di applicare la più massiccia riforma istituzionale e costituzionale che si sia mai tentata di fare: la riforma costituzionale Renzi (nome nomen) Boschi. La Senatrice, ospite di Lucia Annunziata a Mezz’Ora in più su Rai Tre, ha detto:
Mi auguro che le riforme si facciano. Che si debba rivedere la forma di governo non lo diciamo noi, lo diceva la commissione dei saggi di Letta, era la tesi dell’Ulivo nel ’96. Non è una invenzione della Meloni. Non si può accusare di deriva autoritaria ogni volta che un governo vuol cambiare qualcosa. Non credo – sottolinea – che tutti gli autorevoli giuristi che lo hanno fatto pensassero di rafforzare l’esecutivo per torsione antidemocratica, non possiamo trovarci sempre allo stesso livello. E soprattutto – conclude – non si può avere paura della scelta dei cittadini.
Insomma: riformare non vuol dire smantellare o, peggio ancora, trasformare l’assetto italiano da democratico ad autoritario. Questo il messaggio lanciato da Italia Viva. Che, comunque, non manca nemmeno di avanzare qualche critica a Giorgia Meloni e alla sua squadra di governo:
La maggioranza sinora non ha formulato alcuna proposta. Da mesi, prima Casellati e ora Meloni, stanno ascoltando l’opposizione, ed è giusto, lo facemmo anche noi, il punto è che ancora non si sa quale sia l’idea della maggioranza.
E ancora:
Meloni, che sul tema ha già problemi nella sua maggioranza a partire da Salvini, ha parlato di presidenzialismo, ma da quando è al governo ha fatto marcia indietro più volte su tutto, dall’Europa alle trivelle e al pos, potrebbe farlo anche questa volta.
Italia Viva propone il Sindaco d’Italia: che cos’è
Su come modificare la forma di governo Italia Viva ha le idee chiare e le va raccontando fin dalla campagna elettorale per le politica: né premierato né semipresidenzialismo ma la proposta del Sindaco d’Italia. Maria Elena Boschi lo ha ribadito con queste parole:
La nostra proposta è quella del sindaco d’Italia perché la crisi della democrazia si combatte ridando voce ai cittadini e per farlo i loro voti devono contare. Italia viva ha proposto a Meloni anche il superamento del bicameralismo partitario per ridare forza al Parlamento, perché su ogni provvedimento una delle due camere ora non ha voce in capitolo, ma se si cambia l’assetto costituzionale si deve rivedere la legge elettorale.
Si tratta, in estrema sintesi, di assorbire la legge elettorale con la quale si esprimono i Sindaci ed applicarla per la individuazione del Presidente del Consiglio dei Ministri. Una riforma in senso maggioritario che blinderebbe l’eletto Premier per 5 anni a meno che non venga sfiduciato in aula a maggioranza qualificata (2/5 dei componenti dell’assise). Boschi, sul tema, chiosa in questo modo:
Penso che rivedere la forma di governo, dare stabilità, rafforzare l’esecutivo – ha spiegato – serva al Paese. Lo pensavo quando ero in maggioranza e lo penso oggi che sono all’opposizione, non cambio idea perché c’è la Meloni a palazzo Chigi. È l’errore della Meloni di dieci anni fa, se le cose che dice le avesse fatte dieci anni fa le cose sarebbero cambiate.