Seggi chiusi in Turchia per quanto riguarda le elezioni 2023. La giornata potrebbe restituire risultati sorprendenti anche analizzando le intenzioni di voto degli scorsi giorni: le preferenze per il presidente uscente Recep Erdogan si collocavano attorno al 44,2%. L’opposizione, al contrario, superava negli indici il 51%, dato che – se confermato – renderebbe il leader Kemal Kilicdaroglu presidente della nazione senza bisogno di un secondo turno.

Insomma, due Turchie allo scontro, quelle che si affrontano in questa tornata elettorale: quella di Erdogan, fortemente legata ai valori dell’islamismo conservatore, e quella “kemalista” di Kilicdaroglu, che richiamandosi alla memoria del fondatore della Turchia moderna Mustafa Kemal Ataturk, desidera un futuro laico e più vicino all’Occidente.

Erdogan, capo dell’Akp (Partito della Giustizia e dello Sviluppo), è al potere nel paese anatolico da quasi vent’anni. Tuttavia, una serie di fattori rischia di insidiare il suo predominio: innanzitutto la crisi economica che attanaglia la nazione da decenni, a cui Erdogan non è stato in grado di trovare soluzioni incisive; poi, il terremoto in Siria, che ha inflitto gravissimi danni al sud-est della penisola, e la cui cattiva gestione ha attirato molte critiche al presidente.

Il suo principale rivale è il Chp, (Partito Popolare Repubblicano), erede della storica formazione di Ataturk. Kilicdaroglu, per la prima volta, è riuscito a presentarsi come leader di una coalizione di opposizione compatta, che insidia il predominio del presidente uscente. Un terzo candidato, Sinan Ogan, non sembra avere raccolto cifre significative.

Urne chiuse in attesa dei risultati elezioni in Turchia, le parole di Erdogan e Kiliçdaroglu

In questa tornata elettorale hanno partecipato cinque milioni di nuovi elettori, giovani, spesso dalla mentalità più liberale e allineata a quella dei coetanei europei: proprio costoro potrebbero spostare l’ago della bilancia a favore dell’opposizione. Importante anche l’affluenza degli elettori all’estero, che sta registrando tassi record. Dei numerosissimi cittadini siriani rifugiati in Turchia, solo poco più di centomila sono riusciti a votare.

Recep Tayyip Erdogan ha commentato prontamente su Twitter dopo la chiusura ufficiale dei seggi elettorali. Il presidente turco è arrivato in questi minuti ad Ankara dove seguirà lo spoglio.

Le votazioni si sono concluse in tutto il Paese, come si conviene alla nostra democrazia. Ora, come sempre, è il momento di proteggere fermamente le urne.

Molto più deciso il leader dell’opposizione Kemal Kiliçdaroglu, il quale si è limitato a dire:

Spero che la primavera arrivi presto. La democrazia ci è mancata molto. Voglio lanciare un appello ai nostri eroi della democrazia: mai lasciare incustodite le urne, fino a che l’ultimo verbale dello scrutinio non sarà stato firmato e consegnato: la piena e giusta manifestazione della volontà popolare dipende dalla vostra determinazione.

Elezioni in Turchia, Erdogan in vataggio

Il presidente uscente, Recep Tayyip Erdogan, è in vantaggio con il 56,4% dei voti, con il 15% delle schede scrutinate, secondo i risultati pubblicati dalla tv di stato Trt. Il leader dell’opposizione, e principale sfidante, Kemal Kilicdaroglu, è al 37,4%. Sinan Ogan è intorno al 5%. Secondo gli ultimi dati, l’affluenza ha sfiorato il 90% degli aventi diritto di voto.