Fabio Fazio e Luciana Littizzetto salutano la Rai e Salvini da Twitter saluta loro con un iconico “Belli Ciao“. La coppia al timone di Che Tempo che Fa passa a Warner Bros. Discovery con un accordo quadriennale.

Salvini su Fazio non trattiene la gioia

La notizia era nell’aria da giorni ormai e Matteo Salvini non ha perso tempo nel gioire. La convinzione dle ministro dell’e infrastrutture è sempre stata quella di etichettare il programma di Fabio Fazio come tra i più schierati a sinistra del palinsesto Rai. La decisione della chiusura della trasmissione ‘Che Tempo che fa?’ arriva appena prima dell’ufficiale cambio al vertice di Viale Mazzini. Il prossimo Consiglio di amministrazione della Rai si riunirà infatti il 18 maggio e solo allora dovrebbe procedere alla nomina di Roberto Sergio nel ruolo di Ad al posto del dimissionario Carlo Fuortes. 

Reazioni e commenti al post di Salvini

Non si sono fatti attendere le numerose risposte di solidarietà a Fabio Fazio in risposta al post Twitter del ministro Salvini. Tra i primi a prendere posizione l’ex ministro del PD Provenzano che ha commentato dal suo profilo di Twitter: “Non spetta a me difendere la professionalità di Fabio Fazio. E non ci vuole un genio per capire che il suo addio alla Rai rappresenta un danno per l’azienda e il servizio pubblico. L’arroganza, l’ottusità e il rancore possono far parlare così. Ma un Ministro non può parlare così”. Anche Corrado Formigli ha voluto dire la sua senza filtri

Per il senatore Antonio Misiani (Pd) sempre da Twitter: A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca, o scrivere su Twitter, e togliere ogni dubbio”. Nella partita non poteva mancare Luca Bizzarri, editorialista su La7, che non perde mai l’occasione per bacchettare il segretario della Lega su Twitter.

Sempre dall’opposizione, “Se questo è un ministro…” resta il commento a vetriolo di Calenda, mentre il nuovo Riformista del direttore Renzi ci tiene a evidenziare come la Rai abbia bisogno di un cambiamento: “la nuova mission del prossimo consiglio d’amministrazione – si legge sul Riformista – sarà quella di ricalibrare la TV pubblica, oggi troppo a sinistra”.