Un weekend di impegni e visite per il presidente Zelensky, dopo la giornata di ieri in Italia, oggi 14 maggio è in Germania per una serie di riunioni. Ieri difatti, si è rivelata come una giornata di chiarezza che ha illuminato l’opinione pubblica italiana. Ora sembra chiaro il nostro campo: si è in guerra e si sta senza condizioni al fianco dell’Ucraina.

Zelensky tra i direttori dei giornali d’Italia

La visita a Roma infatti ha avuto molti momenti importanti ma sicuramente quello più significativo nell’evidenziare il pensiero di Zelensky. Il presidente ucraino è stato accompagnato al Vittoriano a Roma per una puntata speciale di Porta a Porta,. Un evento unico in cui Zelensk ha potuto fare il punto sull’invasione russa in Ucraina di fronte al gotha del giornalismo italiano. Presenti Bruno Vespa, i direttori del Tg1 Monica Maggioni, del Tg7 Enrico Mentana, di SkyTg24 Giuseppe De Bellis, il conduttore Mediaset Nicola Porro e, per i quotidiani, i direttori di Repubblica Maurizio Molinari, del Sole 24 Ore Fabio Tamburini e l’editorialista del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli.

Zelensky in Italia dal Papa: “Non siamo come la Russia”

Zelensky ha subito voluto mettere le cose in chiaro sulla visita in Vaticano e l’incontro con il Pontefice: “è stato un onore incontrare Sua Santità”. Tuttavia, “il Pontefice conosce anche la mia posizione: la guerra è in Ucraina per questo il piano di pace deve essere ucraino. Siamo molto interessati a coinvolgere il Vaticano nella nostra formula per la pace”. Aggiungendo: “Nessuno vuole la guerra e la formula della pace che ho proposto al G20 si basa su 10 crisi e sulla soluzione di queste 10 crisi. Secondo me è molto pratica. Ci sostiene il Vaticano, il governo italiano e molti Paesi. Ma dobbiamo coinvolgere molti più Stati”.

Zelensky: “Se non ci aiutate, combatteranno i vostri figli”

Per il presidente ucraino la priorità è sempre stata quella di smuovere le opinioni pubbliche, specialmente quella italiana molto ambigua negli ultimi mesi. “Immaginiamo che Putin arrivi nei Paesi della Nato – ha specificato – allora dovrete mandare i vostri cittadini, i vostri padri ed i vostri figli a fare questa guerra perché siete membri dell’alleanza. Sono pragmatico, ma la vostra società deve capire che è meglio aiutare l’Ucraina che mandare poi i propri cittadini a combattere”.

A queste parole la platea di intervistatori si è chiusa un assordante silenzio, trapassati solo da un brivido lungo la schiena quando il presidente Zelensky ha precisato quanto sia “importante finire la guerra in Ucraina, mettere il punto. Putin porta l’aggressione. Noi non vogliamo vivere nel caos. Ci stiamo preparando con tanto impegno e stiamo facendo passi importanti. Siamo molto motivati, anche il popolo, che ogni giorno ci fa la stessa domanda che ha fatto ora a me, ma non posso rispondere, però vedrete i risultati, e anche la Russia. Noi crediamo nella vittoria e crediamo che i passi importanti saranno a breve”.

I sistemi di difesa italiani funzionano

Alla fine il presidente Zelensky ha ringraziato l’Italia e la premier Meloni per il suo apporto pratico alla resistenza ucraina: “Senza l’apporto dell’Italia ci sarebbero state più vittime. La difesa del nostro cielo avviene grazie all’Italia e alla Francia, – precisando che è stato possibile questo grazie ai i sistemi di difesa anti-aerea Samp – senza questi sistemi ci sarebbero state più vittime”.