Gli Stati Uniti si preparano a far fronte alla più grande ondata migratoria degli ultimi anni. Archiviata la pandemia e il cosiddetto “articolo 42”, che permetteva l’espulsione dagli States in maniera immediata di tutte le persone che varcavano il confine in modo irregolare, adesso invece, i tribunali di tutti gli Stati Uniti sono pronti ad esaminare le migliaia di richieste di permessi di soggiorno.

Il flusso nelle prime 48 ore è stato regolare e inferiore ai dati previsti dalla autorità federali. La CNN, uno dei maggiori network del paese, che gli arrivi al confine con il Messico potrebbero arrivare a sfiorare le 14mila unità al giorno. Secondo i dati dell’UNHCR – l’agenzia dell’Onu che lavora per i rifugiati – se si guarda al solo Messico, le richieste arrivate dal paese latino sono circa 250 mila. Quest’anno sono stati ben 225.483 i casi che – tra espulsioni e rimpatri – il dipartimento di Sicurezza Usa ha valutato. Numeri nettamente in aumento se si prendono i dati dello stesso periodo del 2022: all’epoca erano 170.896.

Ondata migratoria negli USA: anche a New York l’attenzione è alta

L’allerta negli Stati Uniti resta alta: questo non solo nelle città che confinano con il Sud America, ma anche al nord e sulle rive dell’oceano Atlantico. A New York infatti, le strutture per la prima ospitalità sono stremate, prossimo al collasso. Proprio per questo, negli scorsi giorni era stata autorizzata la conversione del Roosevelt Hotel di New York in un rifugio per famiglie di migranti con a seguito dei minorenni.

L’albergo, che anni fa trasudava lusso, fu chiuso nel periodo di pandemia e ora fungerà anche da base per servizi medici e legali. In tutto questo, il Roosevelt, con i suoi 19 piani e mille camere, si aggiunge agli altri 120 hotel che il sindaco di NYC ha messo a disposizione per ospitare gli immigrati. Sul tema dei migranti poi, sarà una sfida anche a livello politico tra Joe Biden – ricandidato alle presidenziali del 2024 – e di Donald Trump, sfidante in corsa per la Casa Bianca.

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