Andare in pensione prima una visione (quasi) celeste per molti lavoratori che avrebbero diritto a più tempo libero dopo una vita lavorativa intensa. Il sistema previdenziale italiano è molto complesso, composto da formule non irraggiungibili.

Infatti, esistono diverse opzioni per raggiungere questo meritato “obbiettivo”. Tuttavia, è altresì vero, che la strada è irta di ostacoli, per cui è importante valutare attentamente tutti vantaggi e gli svantaggi di ogni opzione pensionistica prima di lasciare il lavoro.  

In questo articolo cercheremo di analizzare i principali criteri per l’accesso alla pensione anticipata. Una mini guida per aiutarti a capire se sei pronto per andare in pensione.

 Andare in pensione prima: strategie e consigli per non perdere l’occasione

Il sistema più veloce per anticipare l’uscita dal lavoro è l’aggancio alla pensione anticipata. Tuttavia, per poter accedere al trattamento anticipato, è necessario perfezionare un’età minima e un determinato numero di anni contributivi.

Occorre, sottolineare, che accedervi significa subire delle limitazioni o penalizzazioni, rispetto a coloro che scelgono di rispettare i termini di pensionamento ordinario.  

Pensione anticipata Quota 103

Quota 103 è una misura introdotta dal governo italiano per ammorbidire l’ingresso dei requisiti previsti dalla Fornero. Utilizzando questa formula previdenziali i lavoratori possono accedere alla pensione anticipata, se hanno perfezionato 62 anni di età e almeno 41 anni di contributi versati.

A differenza della pensione anticipata Quota 100, l’attuale misura prevede diversi limiti e una sorta di penalizzazione sull’importo che rende limitato l’utilizzo dello strumento pensionistico.

Il legislatore per questa tipologia d’uscita non permette il cumulo da lavoro, ad eccezione del reddito da lavoro entro 5.000 euro lordi annui. La pensione dovrà essere liquidata tenendo conto un margine pari a 5 volte il trattamento minimo.

Pensione anticipata Opzione donna

Le donne possono utilizzare un’altra opzione per andare in pensione prima. Si tratta dell’accesso a un pensionamento anticipato legato al sistema contributivo (penalizzante), oltre che limitato alla categoria dei profili meritevoli di tutela.

La pensione Opzione donna prevede la presenza dei requisiti maturati entro il 31 dicembre 2022.

Ad ogni modo, possono accedere alla pensione anticipata le lavoratrici che rientrano nei seguenti criteri, quali:

  • età anagrafica pari a 60 anni, ridotta in presenza di figli a 59 o 58 (con uno o più figli);
  • almeno 35 anni di contributi;
  • provenienti da imprese in crisi, per cui è presente un tavolo attivo di gestione della crisi aziendale;
  • caregiver, secondo le disposizioni previste nella legge quadro 104;
  • invalidità civile dal 74%.

Pensione anticipata Quota 41 precoci

Un’altra opzione pensionistica riguarda le agevolazioni contenute nella misura precoci. In questo caso, il lavoratore può andare prima in pensione, se ha maturato 41 anni di versamenti, di cui 12 mesi prima dei 19 anni di età.

La misura non prevede una limitazione anagrafica. Tuttavia, l’accesso alla pensione anticipata precoci viene rilasciata a coloro che rientrano nei profili di maggior tutela, come ad esempio: disoccupati, caregiver, invalidi civili dal 74%, lavoratori usuranti, notturni a turni o lavoratori gravosi.

Anticipo pensionistico Ape sociale

L’anticipo pensionistico Ape sociale permette a coloro che rientrano nelle categorie “svantaggiate” di poter beneficiare di un trattamento pensionistico agevolato garantito dallo Stato italiano.

 Si tratta dell’accesso a una misura che permette di andare in pensione prima rispetto alla pensione di vecchiaia o la pensione anticipata ordinaria.

Tuttavia, l’anticipo pensionistico a 63 anni viene pagato attraverso un’indennità fino al raggiungimento dell’età minima di pensionamento, ovvero 67 anni di età.

Possono accedervi i disoccupati, caregiver, invalidi civili dal 74% e lavoratori gravosi. Il requisito contributivo da perfezionare varia in base alla categoria di lavoro, per cui può essere di 30, 32 o 36 anni di versamenti.

Lo Stato italiano garantisce un assegno mensile fino a 1.500 euro per 12 mensilità. La misura non è reversibile.

Pensione anticipata contributiva

La pensione anticipata contributiva permette ai lavoratori di lasciare il lavoro a 64 anni con 20 anni di contributi, se l’assegno pensione risulti pari a 2, 8 volte il trattamento minimo. Il trattamento è riservato a coloro che hanno maturato una contribuzione dopo il 1996 o per coloro che richiedono il computo nella gestione Separata.

In conclusione, andare in pensione prima è possibile, ma si consiglia di rivolgersi a un consulente previdenziale o ad un esperto del settore, per l’individuazione della formula più adatta alla propria situazione.