Il clima impazzito mette in ginocchio gli agricoltori. Da Nord a Sud si contano gravi danni a causa del maltempo e degli sbalzi temporali. La Coldiretti lancia l’ennesimo grido d’allarme e chiede aiuto al ministro Lollobrigida e alla premier Meloni. Veneto, Toscana, Emilia Romagna, Marche, Piemonte sono le principali vittime. Ma l’allerta, nella realtà dei fatti, si estende in tutta Italia.
Bombe d’acqua e secchiate di ghiaccio hanno colpito il Belpaese, che ormai di bello inizia ad avere poco. Gli agricoltori avevano ormai abbandonato la zappa per passare all’antico sport della danza della pioggia. La richiesta è stata esaudita, ma in maniera troppo aggressiva. Dopo mesi di siccità che avevano reso molti campi aridi, erbe e piante secche, e avevano fatto scendere l’acqua di laghi e fiumi a livelli preoccupanti, è arrivata la pioggia. Ma i temporali portati dal maltempo, insieme alla grandine, hanno procurato danni incalcolabili alle coltivazioni di frutta e verdura, ma anche girasoli, ulivi e vigne. La Coldiretti nel suo monitoraggio fa la fotografia dei danni che le Regioni hanno subito.
Le grandini in questo periodo dell’anno sono devastanti. Causa danni ingenti, spiega la Coldiretti, alle coltivazioni proprio alla vigilia del raccolto e distrugge le piante che iniziano a germogliare (le cosiddette gemme, come quelle della vigna).
“Un evento climatico avverso che si ripete sempre con maggiore frequenza ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi, che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio, anche più grandi di una palla da tennis”.
Spiega la Coldiretti, puntando il dito contro il clima impazzito, la cui eccezionalità è ormai diventata la “norma”. C’è, infatti, sostengono gli agricoltori,
“una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne che nel 2023 rischiano di essere superiori ai 6 miliardi stimati per lo scorso anno”.
Maltempo, la Coldiretti fa la conta dei danni
In Toscana il maltempo ha colpito soprattutto la zona del Chianti, tra Panzano e Greve, dove le radici delle vigne nel Chianti fiorentino sono state coperte da uno strato di grandine. Il Veneto ha sofferto danni alle coltivazioni di cereali. Il rischio è quello che si formino marciumi, muffe e funghi che possono portare alla perdita della produzione.
Le colture cerealicolo ed orticole, come mais e grano in fioritura, sono quelle che di più hanno sofferto i temporali che si sono abbattuti in Piemonte. In Lombardia lo sviluppo vegetale di meloni e cocomeri sono rallentati. Qui ci sono stati grandi danni causati dagli allagamenti (come anche nelle Marche). La Coldiretti registra poi preoccupazioni “in Puglia dove le piogge improvvise e torrenziali fuori stagione stanno ritardando il trapianto dei pomodori per la produzione delle pregiate passate, polpe e pelati mentre l’aumento dei prodotti energetici e delle materie prime si riflette sui costi di produzione del pomodoro superiori del 30% rispetto alle medie storiche“.
“In Emilia nel ferrarese per la tracimazione dei canali sono state danneggiate a le colture frutticole, le orticole in pieno campo, le fragole, il mais, la soia e il grano che si è steso sotto il peso delle forti piogge ed anche nel Bolognese a soffrire maggiormente – riferisce la Coldiretti – sono state la frutta e le colture di bietole, girasole, orzo e grano mentre in Romagna si fanno ancora i conti con i danni dell’alluvione”
Il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, fanno sapere, ha scritto al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e alla premier Giorgia Meloni per chiedere sostegno alle aziende agricole devastate.