Il nuovo rapporto del CGIA Mestre sui comuni italiani mette in luce le contraddizioni del Belpaese: il più povero è a meno di 500km da quello più ricco, si trova in Settentrione, a pochi chilometri dalla Svizzera.
A vincere la palma del comune più povero è Cavargna, borgo di montagna nell’area di Como, mentre il più ricco è Lajatico, vicino a Pisa, con una differenza di reddito di quasi 50.000 euro annui. Cavargna, con i suoi 92 abitanti, presenta un reddito medio annuo di 6.314 euro, contrasta in modo pazzesco con i 54.708 euro di reddito medio dei 985 residenti a Lajatico.
L’impoverimento dei comuni del nord
Il triste record di Cavargna è lo specchio, secondo il rapporto CGIA, dell’impoverimento che agisce anche al nord: ben 11 tra i 50 comuni più poveri del Belpaese sono in settentrione. Dato che va comunque contestualizzato alla luce del fatto che si tratti in massima parte di villaggi di montagna, afflitti da decenni di spopolamento e con una popolazione composta quasi esclusivamente da pensionati. Lajatico, invece, è dimora di diversi paperoni, tra cui il tenore Andrea Bocelli.
I comuni più ricchi d’Italia
In effetti, il centro-nord guida la classifica dei comuni più ricchi: Basiglio (Milano) è in seconda posizione, con 49.325 euro. Portofino e Bogogno immediatamente dopo, rispettivamente con 45.617 e 42.366. Milano, in 12esima posizione assoluta, guida la classifica delle grandi città con i suoi 37.189, ma anche Monza, Bergamo e Pavia sono tutte sopra i 30.000 annui di media. Al Sud, invece, il comune più ricco è Sant’Agata li Battiati, che però riesce a conquistarsi solo la 151esima posizione con i suoi 28.055 euro.
Dunque, una analisi che mostra chiaramente le differenze di collocazioni di ricchezza nel paese, raccontando, con i semplici dati, processi storici ed economici che ne plasmano la geografia urbana.