Un assalto folle e brutale, quello avvenuto a Milano: un uomo (che si è scoperto essere un turista americano) ha inseguito una dottoressa 43enne fino alla porta di casa, riuscendo poi a introdursi nel suo appartamento per tentarne lo stupro. Nel tentativo di immobilizzarla, la malmena selvaggiamente: l’unico che ha il coraggio di entrare per salvarla è il vicino 94enne, che evita il peggio minacciando l’aggressore con uno scacciacani prima dell’arrivo delle forze dell’ordine.
Il turista americano di 29 anni è stato arrestato a Milano con l’accusa di tentata violenza sessuale, tentata rapina aggravata e lesioni personali nei confronti di una dottoressa di origine polacca di 43 anni, che l’uomo ha aggredito nella sua abitazione al quarto piano di un condominio in via Washington. Inizialmente, l’uomo era stato identificato come un gambiano di 22 anni, a causa di un nome sbagliato fornito proprio dall’indagato, che era senza documenti. L’errore è emerso solo nell’ordinanza con cui il giudice ha convalidato l’arresto del 29enne.
Milano, l’aggressione e il tentato stupro della dottoressa
Il turista, che si trovava in Italia per un matrimonio, era diretto a Venezia per prendere un aereo diretto a Los Angeles. L’uomo è riuscito a farsi aprire la porta con un sotterfugio: vedendo la dottoressa che entrava, le ha detto che doveva visitare un amico che viveva proprio in quel condominio. Invece, ha seguito la vittima designata fino alla porta di casa per bloccare la porta con il piede, riuscendo così a introdursi nell’appartamento.
Una volta entrato, l’uomo avrebbe aggredito la donna con pugni e schiaffi, spingendola a terra e mettendosi a cavalcioni su di lei, per poi stracciarle la camicetta. La vittima ha tentato di difendersi e di chiedere aiuto, riuscendo alla fine a liberarsi solo dopo aver dato un calcio all’aggressore. Poi, interviene il salvatore: un vicino 94enne armato di scacciacani, che costringe l’americano a desistere. Il 29enne è rimasto sotto tiro dell’uomo sino all’arrivo dei carabinieri, mentre la donna veniva soccorsa dagli operatori del 118.
La versione dell’aggressore
Durante l’interrogatorio di garanzia, l’aggressore ha dichiarato di essere entrato nel palazzo “perché cercavo la stazione ferroviaria” e che non era né ubriaco, né altro. Ha giurato di non ricordare di aver aggredito nessuno, ma solo di essere stato attaccato da una persona anziana con una pistola. In seguito agli accertamenti, è emerso che l’uomo sarebbe affetto da problemi psichici.