Tragico incidente sul lavoro a Lucca dove un operaio di 55 anni questa mattina è morto schiacciato da un masso all’interno della cava dove lavorava.

Per l’uomo non c’è stato niente da fare. Il 55enne infatti è stato improvvisamente travolto da un masso staccatosi da un bacino marmifero delle Alpi Apuane, a Minucciano, nei pressi del rifugio Orto di Donna, nell’alta Garfagnana in provincia di Lucca morendo sul colpo.

Purtroppo questo episodio è l’ennesimo, che si consuma all’interno di una cava dove è sempre più pericoloso lavorare. Inutile il dispiegamento di mezzi sanitari giunti sul posto per tentare di salvare la vita all’uomo.

Lucca incidente sul lavoro: inutili i soccorsi

L’allarme è scattato durante la mattina di oggi, Sabato 13 Maggio poco prima delle 8, quando immediatamente sono stati attivati i soccorsi. La centrale operativa del 118 ha infatti inviato delle ambulanze nella cava insieme al personale della prevenzione, igiene e sicurezza dei luoghi di lavoro. Sul posto anche alcune squadre di Vigili del Fuoco per tentare in ogni modo di strappare alla morte l’operaio. Per velocizzare le operazioni di soccorso è stato fatto levare in volo anche l’elisoccorso Pegaso, rientrato poco dopo alla base. Tutto, purtroppo si è rivelato inutile.

Secondo quanto appreso nella prima fase dei soccorsi, il lavoratore di 55 anni di Minucciano, sarebbe finito schiacciato da una grossa lastra di marmo. Le cause del drammatico episodio sono al momento ancora in corso di accertamento. Le forze dell’ordine hanno avviato tutte le indagini del caso per capire come tale tragedia sia potuta accadere.

Difficile, inoltre per i soccorritori raggiungere il luogo della tragedia sul lavoro. Il personale a bordo dell’elisoccorso è stato il primo ad arrivare e a constatare purtroppo il decesso del cavatore. Per l’operaio non c’era più niente da fare troppo gravi i traumi da schiacciamento riportati.

Il commento della segreteria della Fillea Cgil di Lucca

Dopo la diffusione della notizia non sono mancate le parole della segreteria della Fillea Cgil di Lucca e la Cgil provinciale che hanno commentano così la morte del cavatore nel complesso di Orto di Donna a Minucciano:

“Apprendiamo con strazio la notizia che questa mattina un operaio ha perso la vita in un sito di cava nella frazione di Orto di Donna, nel comune di Minucciano. Non è più possibile accettare questo tipo di tragedie. È tempo di agire. Da anni spendiamo tempo e risorse per la sensibilizzazione alla sicurezza, adesso è il momento della prevenzione, prevenire affinché certe disgrazie non debbano più succedere. Questo settore ha già pianto fin troppe vite e non è più tollerabile che ciò avvenga. Ci stringiamo intorno alla famiglia e ai cari del lavoratore”.

A tal proposito l’Inail che, dopo aver già affrontato nel 2021 il tema dei rischi in ambito estrattivo ha pubblicato un documento dal titolo “Analisi della sicurezza nel settore estrattivo in cave a cielo aperto. Innovazione tecnologica e prospettive future” con tutti i dati sugli incidenti mortali avvenuti nelle cave di tutta Italia negli ultimi anni che hanno messo in luce aspetti significativi per la comprensione delle cause infortunistiche. 

Il documento sottolinea come la ricerca scientifica “può svolgere un’attività proficua per la prevenzione dei rischi attraverso l’identificazione dei fattori di rischio occupazionali, la descrizione delle dinamiche infortunistiche e la definizione di strumenti organizzativi e formativi”.

L’Inail evidenzia inoltre come le regioni italiane più colpite da infortuni siano la Toscana, con circa 395 casi e la Lombardia con 254 proprio per la presenza di numerose cave attive produttive, in particolare quelle di marmo nella provincia di Massa Carrara e di sabbia, ghiaia e di giacimenti minerari, nelle province di Brescia e Bergamo. Molti sono anche i giacimenti di pietra calcarea nella provincia di Brescia.  

Nell’Estrazione di pietre, creta e ardesia, negli anni scorsi è la Toscana ad aver registrato il maggior numero di infortuni sul lavoro (338 casi). Il 70% dei casi verificatisi nella sola provincia di Massa Carrara alla quale spetta anche il triste primato dei casi mortali.