Il Reddito di cittadinanza si trasforma in Assegno di inclusione con non poche novità. Il governo Meloni ha mantenuto l’impegno di smantellare il sussidio di Stato e rinegoziare la struttura dell’ammortizzatore sociale. Per questo l’intero pacchetto del Reddito di cittadinanza, è stato rimodulato integralmente per permettere lo sviluppo personale, lavorativo e culturale.
Il 4 maggio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto Lavoro, contenente diversi provvedimenti, tra cui le indicazioni operative per sostituire il Reddito di cittadinanza. Con l’abolizione del sussidio di Stato, dal 2024 saranno messe a regime due nuove misure: Assegno di inclusione e Supporto per la formazione. Vediamo insieme come funzionano.
Reddito di cittadinanza, Assegno di inclusione: requisiti, importi e obblighi
L’Assegno di inclusione è uno strumento studiato per garantire un sussidio economico in favore dei nuclei familiari composti da disabili, minori e over 60. L’erogazione del contributo è subordinata alla presenza di diversi requisiti, circa la cittadinanza, soggiorno e la permanenza su suolo nazionale. Oltretutto, l’assegno viene garantito per le famiglie bisognose, quindi, in difficoltà economica.
Per quanto riguarda il possesso del criterio di cittadinanza, cittadinanza e soggiorno, occorre considerare almeno 3 differenti condizioni, come:
- cittadino italiano;
- cittadino UE, paesi terzi o status di protezione internazionale;
- residenza su suolo nazionale da un periodo di almeno 5 anni, di cui l’ultimo biennio in modo continuativo.
Cosa devo fare per avere l’Assegno di inclusione?
Per fruire del nuovo Assegno di inclusione occorre rientrare nei requisiti generali, ma anche nei diversi criteri riferiti alla condizione economica, tra cui:
- un certificato ISEE in corso di validità del valore uguale o inferiore a 9.360 euro;
- un reddito complessivo familiare uguale o inferiore a 6.000 euro all’anno, incrementato del criterio della scala di equivalenza, ad esempio se il nucleo familiare è composto da persone di pari età, over 67, disabili o non autosufficienti il limite passa da 6.000 a 7.560 euro incrementato per la scala di equivalenza;
- un patrimonio immobiliare del valore non più alto di 30.000 euro;
- un patrimonio mobiliare uguale o inferiore a 6.000 euro, potenziati di 2.000 euro per ogni membro successivo al primo, sino a una soglia di non oltre 10.000 euro, potenziati di 1.000 euro per ogni minore seguente al secondo; ampliati di 5.000 euro per ogni disabile e di 7.500 euro per ogni membro con disabilità grave o non autosufficiente.
Per i beni durevoli e l’indicatore del tenore di vita, occorre considerare i seguenti parametri, quali:
- non deve risultare in famiglia la proprietà di un autoveicolo di cilindrata superiore a 1600 cc. o di motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc.. La cui immatricolazioni risulti nei 36 mesi precedenti alla richiesta di ammissione al beneficio;
- non deve risultare in famiglia la disponibilità o la proprietà di navi e imbarcazioni da diporto o aeromobili;
- è necessario non risultare condanne penali o misure cautelari, da un periodo almeno decennale precedente la richiesta di ammissione al beneficio.
Quanto ammonta il Reddito di inclusione?
L’Assegno di inclusione garantisce un sussidio mensile per 18 mesi, non inferiore a 480 euro all’anno, esenti da IRPEF, per un totale fino a 6.000 euro annui, potenziati dal parametro della scala di equivalenza. Vengono riconosciuti 7.560 euro annui alle famiglie composte da persone di pari, over 67 o disabili.
A tale importo viene aggiunto un contributo, se dovuto, per il canone di locazione per un valore pari a 280 euro mensili. Il sussidio segue un rinnovo massimo di 12 mesi.
Cosa devo fare se ricevo l’assegno di inclusione?
Gli aventi diritto devono sottoscrivere un patto di attivazione digitale e devono aggiornare la propria posizione con cadenza trimestrale presso patronati, servizi sociali e Centri per l’impiego.
Oltretutto, è obbligatorio aderire alla formazione personalizzata per l’inclusione sia in ambito lavorativo che sociale.