Il tribunale ha confermato gli arresti domiciliari per la preside della scuola Giovanni Falcone allo Zen di Palermo, Daniela Lo Verde, e la sua Vice, Daniela Agosta. La decisione è stata presa dal tribunale del riesame della città siciliana il 12 maggio. stesso giorno dell’udienza, in cui la Procura europea ha depositato nuovi atti, relativi ad altre accuse contro le due indagate. La Procura europea coordina anche le indagini dei Carabinieri.

Le accuse, portate avanti dai pm europei Grey Ferrara e Amelia Luise, sono per appropriazione indebita di alimenti destinati alla mensa scolastica dei bambini del quartiere zen, oltre a essersi portati via tablet e pc vari destinati sempre a casa, come anche un televisore di ultimissima generazione.

Ma le accuse non si fermano qui, dalle ultime indagini è anche emerso che problemi per quanto riguardava la gestione dei fondi Ue alla scuola Falcone. Secondo le nuove accuse, la preside Lo Verde avrebbe nominato la figlia responsabile del trattamento dei dati personali della scuola e avrebbe fatto iscrivere falsamente all’istituto una parente disabile e la figlia del suo vice. Parenti mai stati presenti nell’istituto. Una mossa, secondo gli inquirenti, per aumentare il numero degli studenti ed ottenere così maggiori finanziamenti.

Preside Zen, confermati i domiciliari: le minacce alla super testimone

Fregiandosi di una vesta da paladina antimafia, sarebbe stato impossibile contestare Lo Verde. La testimone aveva spiegato che chi lo avesse fatto, avrebbe ricevuto delle ritorsioni.

E così è stato. Proprio la superteste ha ricevuto delle minacce mentre camminava per strada a Palermo. La supertestimone è stata infatti avvicinata da un uomo che in monopattino con il volto coperto che le ha lanciato parole inequivocabili. Oggi l’insegnante non lavora più nella scuola Giovanni Falcone.