È caccia all’uomo per l’omicidio di Antonio Morelli, morto la sera dell’11 maggio a Reggio Calabria, dopo una colluttazione sfociata nel piombo con il cognato. Dalle prime ricostruzioni, sembrava che l’omicidio di Antonio fosse nato a causa di motivi familiari-sentimentali.
Le forze dell’ordine in poche ore hanno stabilito che il presunto assassino potrebbe essere il cognato della vittime ed ora la Polizia della città calabrese è sulle sue tracce. La ricerca non sarà facile, ma il cappio intorno al presunto omicida si stringe ogni ora che passa.
L’uomo infatti ha sparato un colpo mortale con la sua arma da fuoco, probabilmente una pistola, dopo un acceso diverbio. In base alle prime ricostruzione, Morelli era andato a casa della sorella, insieme a un altro fratello, dopo aver saputo che la donna e il marito avevano litigato. Evidentemente l’intento di Morelli era quello di chiarire la situazione e riportare pace. Una pace che però non è mai stata raggiunta, visto il triste epilogo.
Caccia al cognato del giovane morto a Reggio Calabria: le ricerche
Antonio Morelli, di 29 anni, da quella casa non è più uscito sulle sue gambe. La discussione si è tramutata ben presto in un violento, quanto sanguinoso, diverbio. Secondo Strettoweb, già nel pomeriggio di giovedì 11 maggio la sorella di Morelli si era recata in ospedale dopo un litigio con il marito. Proprio questa è stata la scintilla che ha fatto scattare Morelli.
Gli inquirenti, al momento mantengono il massimo riserbo, ma le ricerche proseguono. Dal quartiere ‘Arghillà’ (dove risiedono centinaia di roma) a nord di Reggio Calabria, la procura ha esteso la caccia anche in zone fuori dalal città. Si cerca nei quartieri, abitati da rom, di Lamezia Terme e Gioia Tauro. Luoghi dove sia la vittima, sia il presunto omicida, potevano contare su diversi conoscenti e parenti. Le ricerche, condotte dalla Squadra mobile, sono coordinate dal procuratore della Repubblica, Stefano Musolino.
Ieri, giovedì 11 maggio, è stata una giornata triste. Diversi litigi hanno portato alla morte, come quello a Trevigiano o ad Alghero.