Che cos’è il favismo, una patologia di cui sentiamo tanto parlare? Parliamo di un deficit dell’enzima G6PD (Glucosio-6-fosfato deidrogenasi). Unna malattia genetica questa, che può anche provocare anemia e può risultare addirittura fatale in alcune circostanze. Tuttavia ad oggi, è una patologia che la medicina riesce a tenere sotto controllo.
Una patologia particolarmente diffusa fra le popolazioni africane, mediorientali e mediterranee, asiatiche. I principali Paesi sono la Grecia, Cipro, l’Iran, l’Iraq, il Libano, l’Algeria, la Tunisia e la Spagna.
Intorno agli anni 50 veniva identificata come Anemia Emolitica congenita, ma oggi utilizziamo il suo nome proprio, Glucosio 6 fosfato-deidrogenasi, proprio per indicare la condizione di carenza dell’enzima.
Un disturbo genetico questo, che indica un‘anomalia del gene sul cromosoma X che controlla la produzione di G6PD nelle cellule.
Questo difetto genetico è presente nelle donne, nello stato omozigote o eterozigote mentre, negli uomini, in forma completa. Proprio per questo motivo è maggior presente negli uomini.
Che cos’è il favismo e quali sono i sintomi
Dopo aver chiarito che cos’è il favismo, occupiamoci di capire quali sono i suoi sintomi. In genere le persone affette da questa patologia hanno un colorito giallastro, sono stanche e producono delle urine scure.
Si ha problemi nella digestione, l’anemia a sua volta porta all’ittero. Si può avere febbre, stanchezza, palle pallida, perdita dei capelli.
In diversi paesi, come gli Stati Uniti d’America, questa patologia non è così conosciuta come in Europa, e questa scarsa conoscenza del problema, spesso porta a diagnosi tardive e con poca sensibilizzazione al disagio.
Attualmente, non è ancora stato trovato un collegamento preciso tra questi sintomi e il favismo, ma possiamo pensare che con il passare degli anni, il metabolismo si modifichi a tal punto da dover introdurre nuovi regimi restrittivi allo stile di vita della persona affetta da favismo.
Alimentazione e favismo
Che cos’è il favismo e che rapporto può avere con l’alimentazione? Possiamo curare questa patologia anche con la sana alimentazione.
Per prima cosa chi è affetto da favismo deve cambiare il modo di fare la spesa e deve trovare dei sistemi di sopravvivenza che curino la malattia. Tra questi al primo posto c’è l’alimentazione e il praticare lo sport.
Un trucco infallibile da utilizzare quando si va a fare la spesa, è concentrarsi sugli alimenti consentiti e cercare questi subito. In questo modo eviteremo di concentrarci e non spendere soldi inutilmente.
Chi è affetto da favismo, capisce immediatamente come l’alimentazione sia fondamentale.
Proprio per questo motivo è molto importante che ci soffre di questa patologia sia sempre in perfetta forma fisica, proprio per combattere al meglio le varie infezioni provocate ed un’eventuale crisi emolitica.
Terapia per favismo
La giusta terapia in caso di favismo, in questo momento non esiste. Per questo motivo è particolarmente importante evitare di consumare
gli alimenti proibiti e tutti quei farmaci che possono provocare la crisi oltre ai pollini di fave.
Durante una crisi emolitica in fase grave è doveroso ricorrere a terapia emotrasfusionale.
Tutti gli altri consigli come ad esempio antistaminici e cortisonici non hanno attualmente alcun valore terapeutico.
Ad ogni modo per tutti coloro che sospettano di avere questa patologia, riscontrando i sintomi sopra elencati, come sempre vi consigliamo di rivolgervi ad un professionista.