Papa Francesco cani: chi l’avrebbe mai detto che l’uomo più umano di tutti potesse rifiutare di benedire un animale? E’ successo. Sua Santità ha presenziato alla terza edizione degli Stati Generali della Natalità con la Premier Giorgia Meloni, un’occasione per superare l’inverno demografico che attraversiamo. Qui ha sgridato una donna per avergli chiesto ‘una benedizione speciale’, probabilmente un tantino fuori luogo. Gli animali, esseri viventi affettuosi e di compagnia, non possono sostituire gli umani, né possono essere confusi come tali. “Invece dei figli preferiscono avere i cani, i gatti. È un po’ un affetto programmato, un affetto senza problemi,” queste le parole usate dal Pontefice. Da qualche tempo, per eccesso di solitudine e vari altri motivi, si tende a confondere i ruoli: non credete sia il momento di fare ordine?
Papa Francesco cani, agli Stati generali della natalità si è parlato dell’allarme culle vuote
“In una società dove viene data più attenzione agli animali che alle persone è doveroso, e sano, ridare valore alla dignità umana rimettendola al primo posto nella gerarchia della vita – ha spiegato Maria Tinto, psicoterapeuta – sovvertire tale gerarchia è pericoloso. Qualcuno doveva dar voce ad un fare che è sempre più spesso inaccettabile consuetudine. Chiedere di benedire un cagnolino, oltretutto chiamandolo ‘il mio bambino’ era inadeguato. In un altro momento e circostanze diverse, sono certa che Francesco avrebbe accolto la richiesta della signora con piacere“.
Fenomeno culturale di moda
Non si tratta certo di un caso isolato, ma soltanto dell’ultimo eclatante episodio che ha spazientito il Santo Padre. “E’ un fenomeno di moda, gli animali vengono equiparati alle persone. Coloro che difendono, giustamente, i diritti degli animali portano avanti battaglie giuste e dignitose, per la loro salvaguardia, e ne siamo grati – ha aggiunto la dottoressa Maria Tinto – ma ogni essere vivente, umano o naturale, deve avere un suo legittimo posto, nel rispetto della sacralità della vita di tutto e di tutti“.
La replica degli Animalisti Italiani Onlus, presieduti da Walter Caporale
“Se siamo d’accordo sulla necessità di dare speranza ai giovani al fine di formarsi una famiglia, non siamo affatto d’accordo sulla considerazione relativa alla relazione uomo-animale, una relazione altrettanto complessa e ricca d’amore, pari a quella tra genitori e figli. Gli animali sono una gioia immensa e richiedono cura, costanza e impegno e anche loro sono membri effettivi delle famiglie degli italiani. Le due sfere non devono assolutamente entrare in contrapposizione“, risponde così il presidente Caporale. “Alla Meloni e a Papa Francesco ricordiamo che l’uno non esclude l’altro, anzi”.
E aggiungono
“Caro Papa Francesco, cara Meloni: avete mai visitato la casa di una vedova o di un anziano rimasti soli? Avete mai incontrato una famiglia con un bambino tetraplegico o autistico? Vi supplico: fatelo. Scoprirete che soltanto gli anziani che hanno la compagnia di un cane o di un gatto, soltanto i bambini autistici o tetraplegici che possono giocare e ridere e dormire con un cagnolino sono felici, sereni, allegri. Invece i vecchi abbandonati e soli, senza neanche l’amicizia di un gatto, i bambini autistici lasciati in camera da soli dopo le ore di scuola soffrono: di solitudine. Caro Papa Francesco, la prego mi chiami e le farò scoprire l’importanza degli animali innanzitutto per le persone sole, abbandonate: forse ha dimenticato le immagini delle centinaia di Ucraini fuggiti con il loro cane o gatto? Non ha mai incontrato in strada, la notte, a Roma, un barbone o un immigrato che hanno come unico amico e fratello uno stupendo bastardino? La prego: mi chiami, e le farò conoscere un mondo sommerso fatto di amore tra animali e immigrati, vecchi, barboni, senza fissa dimora. Agli ultimi tra gli ultimi pensano solo loro: i nostri fratelli a quattro zampe”.
in Spagnolo la “B” e la “V” si leggono allo stesso modo