Un nuova presa di posizione e nuovi equilibri si stanno preparando in Giappone dove, da mesi, si sta svolgendo l’anticamera della riunioni dei capi di stato per il prossimo vertice G7 in programma a Hiroshima dal 19 giugno. Tanti sono i temi al centro delle riunioni ed è evidente come le paure dell’occidente siano controllate da una forte determinazione delle economie avanzate nel difendere l’attuale ordine internazionale. Non una strada facile in tempi di grandi contrapposizioni alle sfide di pace e convivenza economica con Russia e Cina.

Un sfida alla Cina per mantenere stabilità

Il Giappone ospita il vertice del G7 per la settima volta con un solo obiettivo, ritrovare la piena unione di intenti tra i Paesi membri del gruppo. Aspetto questo tanto più importante nell’attuale contesto di instabilità globale, che per Tokio si estende anche all’Indo-Pacifico e al caso Taiwan. Il ministero ha elencato otto “temi importanti” per l’agenda della riunione di Hiroshima: le crisi regionali, a cominciare da Ucraina e Taiwan; il disarmo e la non proliferazione nucleare; la sicurezza economica; il cambiamento climatico; la sicurezza alimentare; la salute pubblica; I diritti umani, inclusi quelli delle minoranze di genere, e in fine la digitalizzazione.

Un paese vecchio ma proiettato nel futuro

Per il paese del Sol Levante non sono tempi facili, l’arcipelago è infatti alle prese con una profonda crisi demografica oltre che con una crescente crisi industriale e bancaria. Nei giorni del Forum sulla natalità in Italia si affronta lo stesso problema, cosa che ben conoscono in estremo oriente. La popolazione giapponese infatti è stimata per la fine del secolo a scendere sotto i 60 milioni contro i 129 milioni del 2020. Per la questione demografica il premier Kishida è stato molto chiaro sul da farsi, concentrare tutti gli sforzi su politiche dell’infanzia e dell’educazione. La strategia quindi non cambia anche se alcuni analisti in vista del G7 nipponico, spingono perché Tokio possa finalmente allentare le maglie delle politiche migratorie, permettendo un ingresso più facile per gli stranieri.

Kishida cerca unità e replica a Macron

Il primo ministro del Giappone, Fumio Kishida, alla vigilia dell’incontro a Sapporo dei Ministri delle finanze del G7, ha voluto sottolineare la forte volontà nipponica nel porre nuove basi alla stabilità mondiale. Questa passa direttamente dall’importanza della sicurezza di Taiwan, che “è critica non solo per il nostro Paese, – rivendica Kishida – ma per l’intera comunità internazionale”. Aggiungendo che “la nostra idea sulla questione di Taiwan è una risoluzione pacifica e attraverso il dialogo e la forte unione d’intenti da parte del gruppo dei sette. Riteniamo che i paesi del G7 debbano avere un proposito unito”. Kishida ha voluto così ribattere alle parole del presidente Macron all’indomani della sua visita a Pechino che aveva definito quella di Taiwan “una crisi che non ci appartiene”. Kishida ha dichiarato che i leader del G7 chiederanno formalmente alla Cina di agire da membro responsabile della comunità globale, una posizione già formalmente espressa dai ministri degli Esteri del G7 riunitisi il mese scorso a Karuizawa.