A Cuba, giovedì 11 maggio 2023, centinaia di imprenditori e piccoli commercianti hanno inviato una lettera al Presidente americano Joe Biden, chiedendogli di dare seguito all’assistenza promessa dagli Stati Uniti al settore privato in difficoltà dell’isola che conta oggi 550.000 lavoratori autonomi, 7.500 piccole imprese e 5.000 cooperative che impiegano il 35% della popolazione economicamente attiva, si legge nella lettera.
Nel maggio 2022, Joe Biden aveva promesso di “incoraggiare la crescita del settore privato” nell’isola sostenendo “imprenditori cubani indipendenti”.
Cuba, imprenditori scrivono a Biden: “Siamo indipendenti dal governo cubano”
La lettera contiene l’elenco di 300 firmatari che hanno dichiarato di rappresentare piccole imprese o di essere commercianti nei settori dell’agroindustria, dell’edilizia, del turismo, dei trasporti, dell’alimentazione e in altri settori.
“Siamo indipendenti dal governo cubano. È incomprensibile e disumano che nel bel mezzo di una crisi economica come quella che sta attraversando Cuba, l’amministrazione Biden continui le politiche crudeli del suo predecessore Donald Trump”. Si legge nella lettera.
I firmatari del testo appartengono all’Alliance for Cuba Engagement and Respect (ACERE), un gruppo che sostiene gli interessi delle imprese private e la fine dell’embargo statunitense nei confronti della nazione comunista, che dura da sei decenni.
La lettera respinge l’embargo statunitense
Come riportano le agenzie, la lettera respinge l’embargo statunitense, istituito nel 1962, che la precedente amministrazione Trump ha inasprito con altre 243 sanzioni durante l’amministrazione Trump e che Biden ha modificato molto poco.
Si chiede l’accesso dei cubani a piattaforme di pagamento come PayPal, il diritto di aprire conti bancari statunitensi, la ripresa delle navi da crociera nei porti cubani e la riapertura dei viaggi turistici statunitensi a Cuba.
La lettera inoltre, chiede alla Casa Bianca di ripristinare all’Avana il rilascio di visti per non immigrati per consentire agli imprenditori e ai commercianti cubani di viaggiare e acquistare le forniture necessarie per le loro attività.