Caro affitti incentivi: a Genova posti letto a 2 euro, a Torino prezzi calmierati, Roma e Milano attendono piano casa e social housing. È questa la situazione di alcune delle maggiori città italiane nei giorni delle proteste per gli alti costi di affitto cui devono provvedere gli studenti che si trasferiscono per studiare lontani dalla propria residenza. Molte le iniziative già in corso per calmierare i prezzi, anche se i posti a disposizione non sempre sono in numero sufficiente rispetto a quanti abbiano bisogno di un alloggio senza dover spendere una fortuna.
C’è la proposta di rendere utilizzabili gli immobili che non lo sono: a Torino ci hanno già pensato da tempo mettendo a disposizione le palazzine che furono utilizzate durante le Olimpiadi invernali del 2006. E a Genova, addirittura, si pagano pochi euro per posto letto, ma i fortunati sono davvero pochi.
Caro affitti incentivi studenti universitari dove: ecco come trovare un alloggio a basso prezzo
Monta in Italia la protesta degli studenti per il caro affitti e si scopre che molto deve essere ancora fatto. Sugli studentati lo stesso Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) prevede ingenti risorse che dovranno confluire in progetti che assicurino il diritto allo studio dei giovani. Ma i tempi, evidentemente, non sono brevi per realizzare gli alloggi. Secondo i calcolo della Cgil e del Sunia, gli studenti fuori sede sono più di 750.000: si spostano di provincia in provincia (o capoluogo o nella Capitale). A fronte di questa cifra, il sistema degli alloggi pubblici fornisce all’incirca 39mila posti letto. Pochi, appena il 5,2 per cento del totale.
Caro affitti incentivi, a Genova si pagano 2 euro
Finora le città, sul caro affitti per gli studenti universitari, si sono mosse in modo autonomo con iniziative variabili da una sede all’altra. A Genova, dove le amministrazioni cercano una soluzione al problema già da diverso tempo, si pagano 2 euro per l’affitto di un posto letto. Ma gli alloggi a disposizione sono un centinaio e riservati alle matricole che si iscrivano all’università del capoluogo ligure, all’Afam (Istituzione di Alta Formazione Artistica e Musicale) o agli Its (Istituti tecnici superiori). Il servizio è continuato nonostante la parentesi della pandemia e oggi sono occupati 95 posti letto.
A Roma si punta sul Piano Casa e i tempi non sono, di certo, brevi. In tutto, secondo un’indagine del Cresme datata oltre 10 anni fa, nella Capitale sono necessari almeno 4.400 posti letto da assegnare a studenti che non possano permettersi di studiare a prezzi così alti per l’affitto. Il sindaco Roberto Gualtieri ha annunciato sulla sua pagina: “Siamo al fianco degli studenti che a Roma e in altre città lottano contro il caro affitti. Roma Capitale parteciperà al tavolo istituzionale con Regione Lazio e Sapienza Università di Roma e darà con tutti i suoi mezzi il suo contributo in questa sacrosanta battaglia”.
Residenze universitari, studentati e alloggi a basso prezzo a Roma, Milano, Torino, Bologna e Firenze
A Milano nasceranno nuovi studentati per garantire il diritto allo studio e contrastare il caro affitti. È quanto ha garantito il sindaco Giuseppe Sala che ha annunciato anche una battaglia contro Airbnb che sottrarrebbe case dal mercato immobiliare. Nel più ampio termine, il capoluogo lombardo punta su social housing e nuove residenze per studenti. Bologna, invece, ha già stabilito di puntare 110 milioni di euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per recuperare aree dismesse che saranno convertite in alloggi per studenti universitari. Mentre Firenze ha già strutturato il Piano operativo stabilendo che il 20 per cento delle nuove costruzioni edilizie dovrà essere realizzato per studentati e alloggi universitari.
Sul recupero delle aree dismesse si è già mossa da tempo Torino che ha destinato sette palazzine dell’ex Moi in Borgo Filadelfia, utilizzate durante le Olimpiadi invernali del 2006 e poi sostanzialmente abbandonate, a residenze universitarie. I posti letto sono in tutto circa 400, con gestione delle assegnazione affidata a Camplus. I prezzi degli alloggi, che possono andare anche a giovani lavoratori, sono calmierati.