Pensioni, scatta la restituzione della quattordicesima e della quota aggiuntiva della tredicesima per i percettori del trattamento previdenziale che non abbiano presentato il modello Red 2020 riferito ai redditi del 2019. Ne ha dato comunicazione ufficiale l’Inps che, sulla determinazioni di chi e quanti dovessero restituire almeno una delle due somme, era già intervenuta con una precedente circolare (la 1247 del 2023). Con la circolare di ieri, invece, l’Istituto previdenziale stabilisce anche le condizioni e le modalità di restituzione di quanto dovuto da parte dei pensionati inseriti nella revoca dei trattamenti specifici. Ecco di cosa si tratta, quali sono gli importi da restituire e come procederà l’Istituto previdenziale con gli addebiti già a partire dalla mensilità di giugno 2023.

Pensioni restituzione quattordicesima e quota aggiuntiva tredicesima all’Inps: chi avrà l’addebito e perché

Pensioni, scattano le revoche dell’operazione “Red” già a partire dalla mensilità di giugno 2023, cedolino nel quale saranno trattenute le relative somme calcolate dall’Inps su quattordicesime e quote aggiuntive di tredicesime. L’operazione riguarda i pensionati che non abbiano trasmesso il modello Red 2020 relativo ai redditi del 2019. Lo chiarisce l’Inps con il messaggio numero 1661 del 2023. Nello specifico, la dichiarazione della situazione reddituale è collegata alle due prestazioni previdenziali (la quattordicesima e la tredicesima), nella quale rientri anche quella del coniuge e di eventuali altri componenti della famiglia. La campagna Red 2020 si è chiusa e i pensionati che non abbiano presentato il modello richiesto hanno già ricevuto comunicazione di revoca.

Pensioni, restituzione quattordicesima Inps: come fare

Inoltre, la campagna Red 2022 per i redditi del 2021, e quella dei solleciti del 2021 per i redditi del 2020, hanno avuto scadenza il 28 febbraio 2023. Quella che è arrivata già agli importi da detrarre dal trattamento di pensione è la campagna precedente, quella del 2020 per i redditi del 2021. Nella circolare, l’Inps chiarisce come avverrà la restituzione delle somme già erogate nel 2019 e oggetto di revoca. Nel dettaglio, sulla quattordicesima pagata già nel 2019, la restituzione avverrà con 24 rate a cadenza mensile già a partire dal cedolino del trattamento di pensione di giugno 2023.

Si rammenta che la quattordicesima viene erogata nel mese di luglio di ogni anno (o a dicembre), ai percettori di pensione di almeno 64 anni di età e reddito non eccedente le due volte l’importo minimo stabilito annualmente dall’Inps. Inoltre, sono previsti due importi del trattamento. Il primo è per chi percepisce una pensione fino a 1,5 volte il trattamento minimo, il secondo è per le pensioni lievemente più alte, fino a due volte. L’importo, inoltre, si differenzia anche per i valori possibili a seconda degli anni di contributi versati durante la vita lavorativa dal pensionato. Si va da un minimo di quattordicesima di 336 euro a un massimo 655 euro.

Tredicesima e quattordicesima di pensione da restituire: perché?

L’altro importo oggetto di restituzione è quello sulle quote aggiuntive della tredicesima dell’anno 2019. Per queste somme, il recupero dell’Inps sarà effettuato in dodici rate, partendo dal cedolino di pensione di giugno 2023. L’importo odierno di queste quote è pari a 154,94 euro (le vecchie 300mila lire), che l’Inps versa dal 2001 a specifiche categorie di percettori di pensione. Più nello specifico, l’importo viene erogato con la tredicesima mensilità e può variare a seconda che il pensionato abbia dei redditi personali fino a una volta e mezzo il trattamento minimo. Se i redditi del pensionato sono cumulati con il coniuge, il tetto sale a tre volte il trattamento minimo dell’Inps. I due parametri determinano se il pensionato ha diritto alla misura piena dei 154,94 euro, o parziale. Sulla restituzione degli importi dovuti, i pensionati riceveranno apposita comunicazione da parte dell’Inps.