Pensioni dei giovani che rientrano nel sistema contributivo, così si esce con due opzioni di anticipo che agevolano l’accumulo dei contributi previdenziali. A partire dal riscatto della laurea che, pagandolo, contente di recuperare anni di versamenti e di poter aspirare a una pensione più corposa. Benefici arrivano anche dal cosiddetto “secondo pilastro” delle pensioni, quello ovvero della previdenza complementare. Gli strumenti finanziari arrivano in soccorso delle giovani generazioni le cui carriere lavorative sono caratterizzate da andamenti discontinui e buchi contributivi. Ecco, quindi, cosa fare per garantirsi una copertura previdenziale.
Pensioni giovani, quale conviene tra riscatto laurea e previdenza complementare?
Pensioni dei giovani appartenenti al sistema contributivo, chi prima sceglie l’opzione cui affidarsi per incrementare la propria contribuzione e maggiori benefici avrà in futuro quando deciderà di smettere di lavorare. La prima opzione è quella del riscatto della laurea con beneficio per gli anni degli studi universitari non coperti da contribuzione. Da quattro anni a questa parte, il riscatto degli anni universitari è agevolato da un costo più basso rispetto ai sistemi classici – tutt’ora vigenti – più onerosi. Il riscatto agevolato della laurea è possibile per i lavoratori del sistema previdenziale contributivo, cioè che abbiano iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995 e che, successivamente a questa data, abbiano conseguito il titolo accademico.
Attenzione al costo che viene rideterminato di anno in anno. Per il 2023 sono necessari 5.775 euro per ogni anno universitario da riscattare, con un aumento di 400 euro nel giro di pochi anni. L’onere dipende dal parametro dei livelli minimi imponibili di commercianti e artigiani che, per quest’anno, sono stati determinati dall’Inps a 17.504 euro. Il riscatto della laurea con il meccanismo contributivo contribuisce ad avvantaggiare le giovani generazioni dell’ultimo sistema previdenziale, ma per la convenienza occorre fare delle simulazioni appropriate alla propria situazione lavorativa e contributiva. Di certo, l’impatto del riscatto è di poco inferiore rispetto al costo sostenuto con la riserva matematica o con il sistema ordinario di determinazione di quanto dovuto all’Inps.
Pensioni giovani, come aderire alla previdenza integrativa e quali vantaggi
La seconda opzione riservata alle giovani generazioni per andare in pensione prima è quella della previdenza complementare. C’è da dire che affidarsi al sistema finanziario per determinare delle future rendite vitalizie potrebbe far segnare degli anni di passaggio a vuoto. Quanto hanno reso i versamenti effettuati dai contribuenti per avere una pensione integrativa futura negli ultimi due anni non è stato soddisfacente, a causa della crisi energetica e del conflitto in Ucraina. Ma il mercato finanziario è già in ripresa e sicuramente si tornerà a buoni tassi di rendimento. Già il primo trimestre del 2023 l’andamento ha fatto registrare un recupero del 2 per cento per gli investimenti più prudenti in obbligazioni, del 2,66 per le linee bilanciate e del 3,49% per quelle azionarie. Il mercato finanziario offre, quindi, spunti di ottimismo.
Pensione integrativa, qual è la deduzione fiscale?
Peraltro, l’investimento nel mercato finanziario per assicurarsi una pensione integrativa futura consente anche di ottenere dei benefici a breve termine, cioè all’atto del pagamento delle rate. Per una famiglia, si può valutare l’investimento in sé, sottoscrivendo un fondo pensione anche a favore dei figli minorenni che avranno la possibilità di beneficiare in futuro di una rata, anche piccola, pagata mese per mese. Inoltre, non è trascurabile l’ampia deducibilità fiscale concessa che arriva a 5.164,57 euro per il 2023. La parola d’ordine è scegliere il prima possibile di quale opzione avvantaggiarsi: soprattutto nel caso della pensione integrativa, più è ampio il lasso di tempo che separa dalla pensione, maggiori sono i benefici e la riduzione della quota da pagare.