A Napoli è festa grande, una di quelle che non si vedeva da anni. 33 per l’esattezza, tanto è passato dall’ultima volta che la squadra era riuscita a diventare Campione d’Italia. In quel caso in campo c’era Diego Armando Maradona, e tutti si riconoscevano in lui. Idolo indiscusso del popolo partenopeo. Oggi le cose sono diverse, questo è lo scudetto di un gruppo. Tra i protagonisti di questa annata straordinaria, sotto la guida di mister Spalletti, c’è Kim Min-jae. Il difensore coreano, arrivato in sordina l’estate scorsa, si è fatto apprezzare ed ha conquistato tutti. A una settimana di distanza dalla vittoria matematica, Kim ha raccontato la festa scudetto a Napoli e parlato dell’affetto dei tifosi.
Kim e la festa scudetto a Napoli
Arrivato in città per sostituire il difensore più forte passato per Napoli negli ultimi anni, ovvero Koulibaly, Kim Min-jae non si è lasciato intimorire. L’eredità era pesante, ma nel giro di qualche settimana a suon di ottime prestazioni ha conquistato il cuore e la fiducia dei tifosi napoletani. A distanza di qualche mese la storia è completamente cambiata. Il difensore con la maglia azzurra addosso ha vinto lo scudetto e club importanti, specie dalla Premier League, gli hanno messo gli occhi addosso.
Intervenuto ai microfoni della TV coreana Kfatv, Kim tra il serio e il faceto ha parlato della vittoria del traguardo raggiunto con gli azzurri e di come ha vissuto questi giorni di festa. “Sono molto felice di aver vinto lo scudetto – ha esordito il difensore –. E’ stato come raggiungere un traguardo davvero sudato. Mi chiedo però se riuscirò mai a rivivere le stesse scene viste qui, in futuro. Chissà se rivedrò mai una festa del genere in vita mia. La vittoria è stata un’esperienza completamente nuova per me: tutte queste feste, urla, balli, festeggiamenti sono stati qualcosa che non avevo mai vissuto. Mi sono reso conto così che avevamo vinto per davvero, soltanto dopo aver visto la gente napoletana che faceva festa in campo e in giro per la città”.
Il rapporto con i tifosi e il futuro
Il popolo napoletano è focoso, passionale, vive di calcio e di entusiasmo. Un calore a cui l’ex Fenerbahce non era abituato. “Devo ringraziare i napoletani per il tanto affetto– ha sottolineato Kim – lo sento ovunque vada, nei bari, nei ristoranti. Ammetto che spesso mi sento anche un po’ a disagio: a Napoli spesso vorrei pagare con i miei soldi ma loro quasi sempre mi offrono tutto. Oppure di solito succede che sul menu c’è scritto un prezzo ma loro ne scrivono un altro più basso per me. Non posso che essere grato a loro”. Il giocatore, apparso sorridente, indossava la maglia col numero 3 dorato e la scritta campioni: “Il numero 3 della maglia che indosso è per il numero di scudetto vinti, dopo 33 anni la città lo ha rivissuto. Non posso che ringraziare tutti quelli che ci hanno sostenuto” ha concluso.
Kim rappresenta un’altra delle grandi operazioni messe a segno dal direttore sportivo, Cristiano Giuntoli. Arrivato dal club turco durante la scorsa sessione di mercato estivo per circa 20 milioni di euro, il difensore coreano non ha avuto bisogno di tempo per ambientarsi e si è dimostrato decisivo sin da subito. Tanto da aver attirato su di sé l’interesse di grandi club, soprattutto in Premier League. Il presidente Aurelio De Laurentiis però ci aveva creduto e per tutelarsi aveva inserito nel contratto del giocatore una clausola rescissoria da poco più di 50 milioni valida per l’estero. Spalletti non vorrebbe rinunciarci, ma prima di parlare del futuro di Kim ci sarà da capire quello del tecnico toscano.