Se lo sport è egualitario, di certo non lo sono i premi. Il gender gap esiste ed è visibile e neanche il tennis è esente. Anzi in realtà sì. Perché nei maggiori tornei il montepremi è equiparato. È l’Italia che si fa riconoscere sempre, in particolare Roma con il suo torneo tennistico. Il New York Times fa una bella fotografia sugli Internazionali di Roma, con un focus sulla disparità di trattamento economico tra uomini e donne.
Evidentemente gli Internazionali d’Italia, che si tengono a Roma dal 10 al 21 maggio, credono che il tennis femminile sia inferiore a quello maschile. Lo dimostrano i dati. Numeri che parlano di un montepremi per le donne nettamente inferiore, rispetto a quello garantito agli uomini. Il quotidiano newyorkese sottolinea infatti che:
“I migliori del mondo scendono questa settimana a Roma, dove uomini e donne giocheranno nello stesso formato, al meglio dei tre set, sugli stessi campi e nello stesso torneo che vende un biglietto allo stesso prezzo per entrambe le gare maschili e femminili tuttavia c’è un’enorme differenza tra il montepremi delle due competizioni”.
Ricapitolando: uomini e donne sullo stesso piano quando si parla di soldi che entrano e tipologia di match, ma non per i soldi vinti. Per gli uomini il montepremi totale degli Internazionali d’Italia è di 8.637.966 euro, per le donne 3.572.618, meno della metà, dice il Nyt. Quest’anno il campione d’Italia intascherà la super cifra di un milione d’euro e spicci (1.105,000); mentre la campionessa porterà a casa poco più della metà (521mila euro).
New York Times, quanto hanno vinto nel 2022 i campioni degli Internazionali di Roma
Certo, passi in avanti sono stati fatti rispetto all’anno scorso quando Djokovic vinse circa 800mila euro e la campionessa Iga Swiatek ‘solo’ 332mila euro. Nonostante la parità salariale Atp e Wta fosse stata richiesta come condizione della concessione dell’upgrade a dodici giorni di gare e 96 giocatori in tabellone.
Il New York Times ricorda poi come nei quattro tornei degli Slam (sebbene gli uomini, a differenza delle donne giochino al meglio dei cinque set) il montepremi sia ormai equiparato e che anche nei Master 1000 con l’upgrade in scena a Indian Wells, Miami e in Spagna i campioni e campionesse siano stati premiati con le stesse cifre. Proprio a Madrid, il montepremi è stato lo stesso per uomini e donne: 7.705.780 euro. Alcaraz e Sabalenka sono stati premiati con lo stesso assegno da un milione e 100mila euro a testa.
Il presidente della Federazione italiana di tennis e padel, Angelo Binaghi, aveva sottolineato che il montepremi femminile sarebbe stato equiparato a quello maschile nel 2025 “per allinearsi con altri importanti eventi del circuito“, riporta il Nyt. Insomma un rimando di qualche anno. Dopo però le colonne infuocate del New York Times, la Federazione ha ammesso (all’Agi) che la disparità c’è – e si era già visto – ma che grazie al contributo Bnl crescerà anche il montepremi femminile per i prossimi Internazionali d’Italia.
Intanto però, riporta il quotidiano americano, Binaghi non si è reso disponibile per rilasciare dichiarazioni o una intervista al Nyt, come si legge nell’articolo stesso. E nel mentre – aggiunge il New York Times – Ons Jabeur, due volte finalista nel Grande Slam l’anno scorso ed è testa di serie a Roma, ha dichiarato in una intervista che è una cosa “davvero frustrante” e che “è ora di cambiare. è ora che il torneo faccia meglio”.