La tazza ideata dalla coppia di Bari su Annamaria Franzoni per la Festa della Mamma, ha scatenato una vera e propria polemica. Sui social l’indignazione.
“Un po’ la Franzoni la capisco”: bufera mediatica per la tazza per la Festa della mamma
Questa volta l’idea di piattinidavanguardia, pagina Instagram celebre per le decorazioni in ceramica, non è stata apprezzata.
I 73.700 follower, e non solo loro, non hanno colto l’ironia che caratterizza da sempre la coppia di Bari, nella tazza creata per la Festa della mamma.
“Un po’ la Franzoni la capisco”. E’ questa la scritta riportata sul piccolo recipiente prodotto da due artigiani come idea regalo per la ricorrenza. Per gli utenti però, il caso di infanticidio del 2002, più conosciuto come Delitto di Cogne, che ha visto la morte di un bambino di tre anni Samuele Lorenzi, non può essere sdrammatizzato.
Indignazione anche per il prezzo, di 25 euro, deciso dai due coniugi, Annagina Totaro e Andrea, per la tazza di colore bianco, “decorata” dalla sola scritta su quattro righe. Una frase incisiva e sintetica che riporta alla memoria quel 30 gennaio di parecchi anni fa, che ha visto su tutti i giornali la madre del figlio condannata a 6 anni di carcere più 5 di domiciliari.
Il tutto condito dalla didascalia che recita “Mamma tvukdb“, ossia: Mamma ti voglio un casino di bene.
Non sempre il tentativo di black humor può essere percepito dagli utenti con distacco e questa ne è stata una prova. I due creatori di arte manuale sono stati infatti ricoperti di critiche e polemiche, anche da chi li ha sempre supportati.
La polemica social
Sono stati tantissimi i commenti ostili sotto il post come ad esempio:
“Ma come si fa a fare dell’ironia in questo modo? E uno dovrebbe comodamente bere il latte al mattino in questa tazza?”.
Una scelta che è costata cara alla coppia, che dopo questo post ha perso parecchi seguaci:
“Dopo questa non ho nessuna intenzione di seguirvi oltre” oppure “Vi dovreste solo vergognare“.
Ma a quanto pare alla content creator interessa poco il giudizio altrui, dato che già l’anno scorso era successo lo stesso quando la tazza con la stessa scritta era già in commercio:
“Qui nessuno sta scherzando su una tragedia, tanto meno sta facendo ironia. Si tratta di una riflessione, punto. Accettare un atteggiamento non un’azione. Avere una crisi d’ira nei confronti di un figlio è lecito così come tante mamme si sono trovate nella situazione di aver pensato “lo uccido!”. Noi un po’ la Franzoni la capiamo ma non giustifichiamo ciò che ha fatto. Qui nessuno vuole incitare nessuno a uccidere esseri umani. Amen. Nessuno sta semplificando la situazione, si tratta semplicemente di un pensiero condivisibile o meno, tutto qua. Nessuno vi costringerò a condividerlo“.