Saldo e stralcio, si allarga la rottamazione quater delle cartelle: definizione agevolata in arrivo anche per le tasse e le multe fino a 1.000 euro dei Comuni. La novità arriva dalle modifiche al decreto “Bollette” approvate in Commissione Affari sociali e Finanze della Camera che permette ai contribuenti di poter beneficiare delle regole allargate della Rottamazione quater anche per il saldo e stralcio di importi fino a 1.000 euro. Interessati sono i contribuenti che hanno ricevuto o riceveranno ingiunzioni di pagamento per multe e tasse per importi fiscali non pagati e risalenti al periodo dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. Entro il 30 aprile 2023 era fissato la scadenza per gli enti locali per aderire al saldo e stralcio della Rottamazione quater: pertanto, per chi ha debiti fiscali e riceve ingiunzioni di pagamento è importante verificare che non rientri nella nuova tregua fiscale delle cartelle.
Saldo e stralcio rottamazione anche per le cartelle fino a 1.000 euro con domanda di definizione agevolata 2023
Arriva l’allargamento del saldo e stralcio alla definizione agevolata della Rottamazione quater per le cartelle fiscali dei Comuni relative a tasse e multe risalenti al periodo dal 2000 al 2015. Le modifiche sono contenute negli emendamenti presentati al decreto “Bollette” (decreto legge numero 34 del 2023), approvate in Commissione Affari sociali e Finanze della Camera per gli arretrati che i Comuni riscuotono in proprio o affidino a un concessionario privato autorizzato dal ministero dell’Economia e delle Finanze. La possibilità di beneficiare delle regole della pace fiscale 2023 erano particolarmente attese da quei contribuenti che avevano ricevuto ingiunzioni di pagamento di debiti fiscali e cartelle esattoriali che non rientravano né nella Rottamazione quater, né nel saldo e stralcio previsti dalla legge di Bilancio 2023.
Saldo e stralcio rottamazione cartelle: chi può aderire alla definizione agevolata?
La novità dell’allargamento della definizione agevolata 2023 della Rottamazione quater consente ai Comuni di aderire al meccanismo di pace fiscale in via volontaria. Per l’ufficialità del meccanismo è necessario attendere che la conversione in legge del decreto “Bollette” venga adottata. Nel momento in cui la conversione diventerà legge, spetterà ai singoli Comuni stabilire:
- la propria adesione, su base volontaria, al nuovo meccanismo di pace fiscale. Per questo passaggio servirà una delibera da adottarsi nel termine di 60 giorni dopo l’entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge 34 del 2023;
- fornire indicazioni mediante le quali il debitore fiscale possa avvantaggiarsi della tregua fiscale in relazione al numero delle rate e delle relative scadenze;
- in che modo il contribuente può aderire manifestando la volontà di voler utilizzare la definizione agevolata delle cartelle fiscali emesse dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015 e di importo fino a 1.000 euro.
Cosa fare per pagare multe e tasse fino a 1.000 euro?
Il provvedimento in arrivo, fisserà anche le modalità con le quali il debitore fiscale voglia aderire alla definizione agevolata 2023. Ricordando che la relativa domanda è fissata al 30 giugno prossimo per le cartelle non saldo e stralcio (ovvero per quelle delle cartelle fiscali dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022), il decreto stabilirà la scadenza entro la quale il debitore dovrà:
- stabilire il numero di rate attraverso le quali saldare il proprio debito;
- impegnarsi a far decadere eventuali contenziosi pendenti con l’ente territoriale.
Nel caso in cui il debitore salti delle rate relative al saldo e stralcio, analogamente alla definizione agevolata della Rottamazione quater, decadrà dal piano di rateizzazione stabilito con il Comune e riprenderanno le scadenze ordinarie di pagamento delle cartelle sospese a seguito della domanda di rateizzazione. Le rate pagate fino a quel momento costituiranno un acconto di quanto dovuto in totale dal debitore.