New York, sempre più pressata dai flussi migratori, ha raggiunto il limite dell’ospitalità. Il sindaco dem Eric Adams ha deciso di sospendere temporaneamente, con un ordine esecutivo già in vigore una vecchia norma che garantiva “il diritto ad un tetto” entro la notte stessa a chiunque ne avesse bisogno e, in caso di una famiglia, il diritto a stanze private con bagno e cucina, evitando assembramenti. La decisione arriva in vista della temuta ondata di migranti al confine col Messico dopo la decadenza del titolo 42, le misure di emergenza per il covid.

New York, sospeso il diritto ad un tetto: flussi giornalieri di 1.000 migranti 

Secondo il capo dei servizi per l’immigrazione del sindaco di New York, Manuel Castro, ormai arrivano fino a 1.000 migranti ogni giorno nella città. Il conteggio attuale dei migranti sbarcati in città dalla primavera scorsa è a quota 61 mila persone, ma con la fine del titolo 42 salirà alle stelle “a meno che qualcosa non cambi”. 

Ricordiamo che il titolo 42 degli Stati Uniti era una misura di emergenza impostata durante la pandemia di COVID-19 per respingere i migranti che attraversano illegalmente il confine. L’eliminazione del titolo 42 ha sollevato preoccupazioni sulla capacità del sistema di immigrazione degli Stati Uniti di gestire l’aumento dei migranti che arrivano al confine con il Messico.

Tra le soluzioni proposte: tende a Central Park

Castro ha sottolineato che “una buona parte” dei clandestini che attraversano il confine potrebbe finire nei cinque distretti della City.

È difficile sapere quanti di loro saranno portati in autobus a New York, ma potrebbero essere più di 12.000.

Ha precisato.

La situazione è particolarmente critica per New York, che è diventata una delle città democratiche nel mirino dei governatori repubblicani degli stati del sud. Tra le soluzioni di emergenza al vaglio dei funzionari cittadini ci sono l’installazione di tende a Central Park e l’adattamento di un hangar all’aeroporto John F. Kennedy.