Al via oggi gli Stati generali della natalità: secondo Stefano Bandecchi, coordinatore nazionale di Alternativa Popolare, l’evento è “fondamentale per accendere i riflettori su un tema urgente”. La manifestazione, giunta alla sua terza edizione, ha raccolto la grande partecipazione di tutte le forze politiche. Solo stamattina, infatti, sul palco della manifestazione a Roma sono intervenuti la ministra Roccella, il ministro Valditara e il sindaco di Roma Gualtieri. Il Presidente della Repubblica Mattarella ha invece voluto testimoniare la sua vicinanza inviando un messaggio di saluti letto poi sul palco. Conte, Carfagna, Lollobrigida, Salvini, Schlein e Tajani saranno invece ospiti della sessione pomeridiana. I riflettori sono però già puntati a domani, dove si attendono gli interventi di Papa Francesco e della premier Meloni.

Stati generali della natalità, Bandecchi (AP): “Dobbiamo dare ai giovani speranza, non consolazioni”

In occasione della terza edizione degli Stati generali della natalità il coordinatore nazionale di Alternativa Popolare, Stefano Bandecchi, ha voluto rilanciare il suo appello alla politica e alle istituzioni. Il tema del calo demografico è infatti da tempo denunciato da Bandecchi che più volte ha affermato la necessità di mettere il contrasto alla denatalità in cima all’agenda politica del Paese. In più occasioni, infatti, il coordinatore nazionale di Alternativa Popolare ha richiamato l’attenzione su un tema che la politica ha sottovalutato per troppi anni.

Anche oggi, pertanto, Bandecchi ha voluto ricordare come la denatalità sia uno dei “più preoccupanti problemi del nostro Paese“. Secondo Bandecchi ben vengano, dunque, appuntamenti come gli Stati generali della natalità per accendere i riflettori sul tema. Allo stesso tempo è però necessario, secondo il coordinatore di Alternativa Popolare, passare dalle parole ai fatti. L’inversione del trend demografico, infatti, non può essere realizzata da un giorno all’altro. Per aumentare i livelli di natalità nel nostro Paese servono, infatti “politiche strutturali e lungimiranti” che rendano l’Italia un posto dove “si possa immaginare di poter mettere su famiglia senza dover essere costretti a rinunciare alla propria professione”. Il riferimento di Bandecchi è, ovviamente, al divario di genere che ancora mette le donne nella condizione di “dover scegliere o il lavoro o l’essere madri”.

Per “dare alle nuove generazioni un futuro, e non le solite apparenti consolazioni“, ricorda Bandecchi, serve che la politica trovi concordia e decida di affrontare, in modo coeso, un problema che non riguarda solo una parte. Il calo demografico compromette seriamente lo sviluppo del Paese: per questo non è più possibile ritardare la messa in campo di azioni strutturali, come quelle richiamate “con parole lungimiranti ed esaustive” dal presidente Mattarella oggi.