Il primo dei due scontri tra Milan e Inter finisce con la squadra di Simone Inzaghi che porta a casa un importante 2 a 0 in ottica finale. La gara di ritorno sarà in salita per la formazione di Pioli. Sugli spalti Zlatan Ibrahimovic da una parte, Samuel Eto’o dall’altra. Un abbraccio, arrivato a pochi minuti dal fischio di inizio del primo Euroderby di Champions League, pescato dalle telecamere delle tv presenti a San Siro e che ha rievocato un’incredibile sliding doors di mercato. Era l’estate del 2009, Ibra voleva la Champions e passa al Barca in cambio di Eto’o, pronto a dare il suo contributo all’Inter di mister Mourinho. Come va a finire è storia.

Ibrahimovic-Eto’o un abbraccio che sa di storia

San Siro è uno spettacolo. Gli spalti stracolmi, l’ansia che sale, i tifosi in fibrillazione. Questo è stato l’ambiente in cui si è giocato l’Euroderby ieri sera. Il primo round se lo è aggiudicato l’Inter, con il Milan di in bambola nei primi minuti e sotto di due gol in meno di un quarto d’ora. Ma le speranze per i rossoneri sono ancora vive. È un’impresa difficile, ma non impossibile e martedì sera la squadra di Stefano Pioli dovrà giocarsi il tutto per tutto. O la va o la spacca, dentro o fuori, non ci sono alternative. Intanto la formazione di Inzaghi sogna Istambul, adesso la finale di Champions League è un po’ più vicina.

Attenzione rivolta verso il rettangolo di gioco, ma attenzione dei più curiosi anche in tribuna. Tantissimi i personaggi noti presenti, pronti per assistere al primo capitolo di questa semifinale tutta milanese. Da Djokovic a Berrettini, da Gasly a Giovinazzi, da Lazza a Blanco. Artisti, sportivi, cantanti, una sfilata di Vip impressionante. Eppure le telecamere del prepartita erano tutte su di lui, il grande assente: Zlatan Ibrahimovic.

L’attaccante rossonero sta vivendo una stagione drammatica. Tanti infortuni che lo hanno tenuto troppo spesso lontano dal campo e che pongono un enorme punto interrogativo sul suo imminente futuro. Lo svedese, arrivato all’età di 41 anni, non vorrebbe ancora smettere, ma il fisico non è più quello di un tempo. Pioli ci ha dovuto rinunciare durante quest’anno, ma tutti sanno bene quanto la sua esperienza internazionale avrebbe fatto comodo per provare ad approdare in finale dopo un doppio Euroderby di Champions League. Presente a San Siro anche un altro numero uno, Samuel Eto’o, l’ultimo capace di vincere questo trofeo con la maglia dell’Inter. A pochi minuti dal fischio d’inizio le telecamere delle televisioni presenti allo stadio hanno pescato insieme i due campioni e il loro abbraccio intenti a scambiare due parole prima del match. Protagonisti degli ultimi 20 anni di calcio internazionale, ma anche di un’incredibile sliding doors di mercato.

Lo scambio di mercato Ibrahimovic Eto’o

Estate 2009, Ibrahimovic è all’Inter ma vuole vincere la Champions League a tutti i costi. Punta i piedi lo svedese, ha scelto di andare via. Nella sua testa c’è già il Barcellona. Inizia così una trattativa estenuante con Moratti per lasciare Milano. Un’operazione milionaria che finisce tra infinite polemiche dopo il bacio dell’attaccante alla maglia nerazzurra. Dall’altra parte c’è Samuel Eto’o, pronto a trasferirsi sotto l’ombra del Duomo come contropartita di quell’incredibile operazione di mercato. Come andò a finire lo sappiamo tutti.

L’Inter di Josè Mourinho in quella stagione vince tutto. Il primo e unico triplete della sua storia. Ma non basta. Perché il camerunense non solo alzò la coppa dalle grandi orecchie sotto il cielo di Madrid, ma lo fece eliminando proprio il Barça di Ibrahimovic in semifinale, in una stagione da assoluto protagonista.