In Pakistan è stato arrestato l’ex ministro Esteri Shah Mahmood Qureshi. Dopo l’arresto dell’ex primo ministro pakistano Imran Khan, accusato di corruzione, nel Paese sono scoppiate forti proteste, alcuni focolai di violenza sono degenerati in attacchi a sedi militari, istituzioni statali e residenze di funzionari.
Tra le residenze attaccate c’è quella del comandante delle forze di sicurezza a Lahore, nella regione orientale del Punjab.
La notizia dell’arresto è stata confermata dal partito di cui Khan è leader, il Movimento per la giustizia del Pakistan (PTI), partito nazionalista e populista fondato nel 1996.
Dopo giorni di proteste, la Corte Suprema del Pakistan ha giudicato illegale l’arresto dell’ex primo ministro Imran Khan. Lo riferisce l’emittente Geo Tv. Khan è comparso in aula dopo che i suoi avvocati hanno contestato la legalità del suo arresto in un caso di corruzione, avvenuto all’inizio di questa settimana e che ha scatenato proteste a livello nazionale.
Pakistan arrestato ex ministro Esteri Qureshi: il governo ha schierato l’esercito
Il bilancio degli scontri di questi giorni è al momento di 8 morti e centinaia di feriti, oltre a un migliaio di arresti. Ma secondo l’opposizione i morti sono oltre 50. Internet è stato sospeso in tutto il Paese e il governo ha schierato l’esercito nel Punjab, dove le tensioni sono più forti.
Khan portato in un posto segreto
Come riportano i media locali, Khan è stato trascinato da dozzine di ranger paramilitari in un’auto blindata all’interno dei locali dell’Alta Corte di Islamabad.
“Mentre raggiungevamo la stanza biometrica del tribunale per segnare la presenza, dozzine di ranger ci hanno attaccato”, ha detto Ali Bukhari, un avvocato del partito Pakistan Tehreek-e-Insaf (PTI) di Khan. “Lo hanno picchiato e trascinato fuori”, ha raccontato. Non è chiaro ancora dove sia stato portato.