La solitamente tranquilla cittadina di Lucca ha dovuto fare i conti con un inquietante caso di pedopornografia all’interno delle sue mura, nelle quali è coinvolto un uomo trovato in possesso di circa 10 mila immagini di bambini, alcuni anche in tenera età.

Pedopornografia a Lucca, 10 mila immagini e video portano all’arresto di un 57enne

L’orrore ha invaso la tradizionale serenità della cittadina di Lucca, in Toscana, quando, nella giornata di oggi, 10 maggio 2023, un uomo di 57 anni è stato tratto in arresto con l’accusa di pedopornografia. Ad eseguire il provvedimento sono stati gli agenti della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Lucca, con il coordinamento del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Firenze.

L’arresto è stato eseguito nel corso di una perquisizione effettuata nell’abitazione dell’uomo, residente in un comune della Piana lucchese, che ha portato gli inquirenti a svelare una grande quantità di materiale dal contenuto esplicitamente pedopornografico. Secondo i riscontri, la perquisizione avrebbe fatto emergere circa 10 mila immagini e 78 video di natura pornografica con protagonisti dei bambini, alcuni dei quali anche in tenera età.

L’uomo è stato, quindi, arrestato in flagranza di reato, e immediatamente condotto alla Casa Circondariale di Prato ‘La Dogaia’, dotata di un braccio di contenzione dedicato esclusivamente alla detenzione di individui accusati di pedofilia.

Le indagini partite dagli Stati Uniti

L’indagine e il conseguente arresto del 57enne sono partiti a seguito di un allarme lanciato da un’organizzazione non governativa degli Stati Uniti, il National Center for Missing Exploited Children. L’associazione ha segnalato la diffusione su Internet di materiale pedopornografico, risalendo alla sua origine grazie a un programma online che permette la ricerca sul web di immagini simili rispetto a una preimpostata.
Dopo una dettagliata analisi dei dati raccolti, l’organizzazione americana ha individuato nel cittadino lucchese il responsabile della diffusione di quei file, facendo scattare la richiesta di perquisizione da parte delle autorità competenti sul suolo italiano.

Si tratta di un caso purtroppo non isolato.
Sempre in Toscana, solo negli ultimi mesi, la pedopornografia è stata al centro di due casi: uno all’inizio dell’anno, che ha visto coinvolto anche un catechista, e un altro alla fine del 2022, con un 61enne trovato in possesso di oltre 200mila file di materiale pedopornografico.