Aggrediti dipendenti dell’Ama, si sospetta sia una vendetta per le denunce di furto di carburante. Quattro dipendenti sono stati licenziati dall’Ama perché scoperti a fare rifornimento con carte dell’azienda. E oggi arriva la notizia di un’aggressione ad altri dipendenti, avvenuta proprio nella sede della municipalizzata. L’imboscata è stata subita proprio da alcuni lavoratori che avevano denunciato la sparizione sospetta del carburante, per questo gli investigatori, dopo le prime indagini, non escludono che possa essersi trattata di una vendetta.
I dipendenti Ama vittime dell’aggressione, sono stati colpiti con violenza mentre venivano anche insultati. Senza tregua e senza pietà le percosse sono arrivate sotto forma di pugni e calci e addirittura sfregi. Gli aggressori, armati di oggetti di alluminio hanno addirittura tagliato e sfregiato le vittime sul viso. I fatti sono emersi ora, ma l’episodio è accaduto all’alba, proprio mentre i lavoratori aggrediti si stavano preparando per attaccare il turno di lavoro, lo scoorso 28 gennaio nella sede Ama di via Sapri nella zona di Porta Pia. Tutto si è verificato dopo pochi giorni in cui era stata fatta una denuncia per il furto di carburante da parte di altri lavoratori. Per questo qualcuno non esclude che possa essersi trattato di una vera e propria vendetta. Solo 72 ore prima i lavoratori aggrediti avevano reso noto che diversi colleghi si erano appropriati del gasolio destinato ai mezzi dell’Ama.
Aggrediti dopo aver denunciato il furto di carburante, tre dipendenti Ama finiscono in ospedale
E l’agguato è arrivato proprio dopo che gli stessi dipendenti aggrediti, dopo essersi accorti di alcuni movimenti sospetti, avevano capito che nel tempo qualcuno aveva era arrivato a sottrarre all’azienda oltre 300mila litri di carburante e gli autori erano proprio dei loro colleghi.
Dopo l’aggressione subita le vittime hanno sporto denuncia. Secondo quanto raccontato, a compiere l’assalto sarebbe stato un uomo, di provenienza probabilmente sudamericana che “mentre teneva a bada due tecnici operativi territoriali ha strappato a morsi una lattina e l’ha usata per sfregiare al volto il terzo”.
Le ferite sono state piuttosto serie, soprattutto per una delle vittime dell’aggressione, tanto da essersi dovuto sottoporre ad un intervento chirurgico. L’aggressore è stato denunciato. Avrebbe compiuto l’assalto, perché di questo si è trattato, abilmente. Ha bloccato i tre malcapitati. E’ riuscito da solo a colpire tutti e tre in modo indisturbato aggredendoli in modo separato e quando erano isolati. Il primo lo ha neutralizzato mettendogli un braccio attorno al collo e stringendo la presa quasi a volerlo strozzare e facendolo così immobilizare. Dopo di che gli ha fratturato un dito della mano destra e lo ha colpito così violentemente da causargli un trauma cranico. Sentendo un parapiglia è arrivato di corsa un collega, il secondo dei tre fatto vittima dell’aggressione. A lui l’assalitore ha spezzato un polso. In quel momento stava arrivando a lavoro la terza vittima che è stata colpita con calci e pugni al volto e ha riportato una distorsione alla caviglia. Un’aggressione che sembra anche studiata nei modi e nei tempi in cui si è svolta. L’uomo che ha effettuato la spedizione punitiva, ha saputo come e chi colpire, potendo prendere tutti e tre i dipendenti in tempi diversi e mentre ancora non erano tutti insieme. Le vittime hanno sporto denuncia. L’aggressore è fuggito subito dopo aver neutralizzato le vittime. Gli investigatori ora stanno lavorando per cercare l’autore del fatto e per capire se davvero si è trattato di una ‘vendetta’ da parte di chi ha perso il posto di lavoro ed è stato denunciato per il furto di carburante. All’interno dello stabilimento dove è avvenuta l’aggressione non sono presenti telecamere e quindi non ci sono video che avrebbero potuto aiutare nelle ricerche. La denuncia ha riguardato 4 dipendenti (ormai ex) dell’Ama: un capo zona, due tecnici operativi territoriali e un operatore semplice.