Un giudice ha disposto otto giorni di custodia cautelare per Imran Khan, l’ex premier del Pakistan, a seguito del suo arresto con l’accusa di corruzione che ha scatenato violente proteste nel paese.
Pakistan, custodia cautelare di otto giorni per l’ex premier Khan, arrestato per corruzione
È stata disposto il provvedimento di custodia cautelare per Imran Khan, ex primo ministro del Pakistan, arrestato ieri, 9 maggio 2023, e che ora dovrà rimanere agli arresti, sotto il controllo del National Accountability Bureau, per una durata di otto giorni. Ad annunciarlo è stato un legale dell’ex premier, Ali Bukhari, al termine dell’udienza che si è svolta a porte chiuse nel tribunale di Islamabad.
Sono pesanti le accuse contro Khan, rimasto in carica fino allo scorso anno, quando è stato costretto a lasciare l’incarico a seguito di un voto di sfiducia. Da allora, l’ex primo ministro ha iniziato una vera e propria battaglia nei confronti dei suoi oppositori politici, fino a esser costretto a comparire in tribunale per rispondere dell’accusa di “istigazione all’ammutinamento e alla violenza”, che aveva a bersaglio il leader del partito avversario di Khan. L’arresto è arrivato proprio durante questo processo e Khan – insieme con sua moglie e altri esponenti del suo partito, il Tehreek-e-Insaf (Pti) – deve ora rispondere dell’accusa ben più grave di corruzione per presunti accordi illeciti siglati con il magnate immobiliare Malik Riaz.
Khan si professa innocente e dichiara di essere vittima di un complotto che punta a estrometterlo dalla vita politica del paese. I motivi, secondo l’ex premier sarebbero da ricercare nei suoi rapporti con Cina e Russia, guardati con sospetto dagli Stati Uniti.
Esercito dispiegato per rispondere alle manifestazioni, 4 manifestanti sono morti e quasi 1000 arrestati
Intanto, continuano i disordini in Pakistan e la tensione sembra destinata a crescere sempre di più nei prossimi giorni a seguito dell’arresto di Imran Khan.
Mentre è attesa per oggi, 10 maggio, una grande manifestazione dei sostenitori dell’ex primo ministro, arriva la notizia delle prime quattro vittime dopo gli scontri tra i manifestanti e le forze dell’ordine.
Il governo ha, quindi, disposto il dispiegamento dell’esercito per placare le rivolte. Interessate la provincia del Punjab, nella quale sono già stati arrestati quasi 1000 manifestanti, e dove risultano feriti 130 poliziotti, e quella di Khyber Pakhtunkhwa, dopo la richiesta esplicita del suo governatore.