Chi è Chiara Danieli la 21enne morta per un improvviso male. La giovane deceduta Venerdì scorso per un male ancora ignoto era una campionessa di karate e si trovava ricoverata dallo scorso 31 Ottobre agli Spedali Civili di Brescia.
Era nata e cresciuta nel piccolo comune di Gavardo dove fin da piccola si allenava nella società Aishin Dojo e dove praticava il karate sia nella disciplina del kumite sia nel kata.
Nel 2016 aveva vinto la medaglia di bronzo a squadre ai Mondiali juniores, nel 2017 era diventata cintura nera e aveva aggiunto al suo palmares un argento e due bronzi SKDUN nel kata. Nel 2019 aveva ottenuto l’oro europeo a squadre. Un momento veramente indimenticabile che ha condiviso con le compagne di squadra Giorgia Longhena e Valentina Podavini che ora non riescono a capacitarsi della prematura scomparsa della ragazza. Dopo il diploma in lingue ottenuto a Brescia, Chiara si era iscritta all’università e studiava a Verona.
Il papà Mauro è originario di Muscoline, mentre la mamma Nadia è una parrucchiera molto conosciuta in paese. Il fratello Simone ha giocato per molti anni nella prima squadra del Basket Gavardo, società che con una nota si è unita al cordoglio della famiglia.
Ancora non è del tutto chiaro cosa possa aver causato il decesso della giovane. Saranno, nelle prossime ore, alcuni accertamenti medico-legali a far luce su quanto accaduto.
La Procura di Brescia ha disposto l’autopsia e riconsegnato la salma ai familiari che nella giornata di domani, alle ore 16, svolgeranno i funerali.
Per ricordare chi è Chiara Danieli sarà anche celebrata una messa Sabato mattina alle 11 nella chiesetta di Sant’Eusebio di Caino, paese che la giovane Chiara ha frequentato per molto tempo in quanto faceva parte del gruppo di adolescenti “Hope For Real” dell’oratorio Don Pino Puglisi.
La sua improvvisa morte ha lasciato sgomenti tutti gli abitanti del comune di Gavardo. Senza parole anche tutto il mondo del karate che si stringe attorno al dolore della famiglia.
Chi è Chiara Danieli: ricoverata in ospedale da sei mesi
Chiara lo scorso 31 Ottobre avrebbe avuto alcune crisi epilettiche all’interno della sua casa a distanza ravvicinata e in rapida sequenza. Immediatamente era stata soccorsa e ricoverata in ospedale dove aveva trascorso un lungo periodo di sedazione. Nelle ultime settimane, sembrava addirittura essersi ripresa, nulla lasciava presagire un tragico epilogo come questo.
“La situazione era talmente ingestibile che per evitare che gli attacchi continuassero a ripresentarsi le è stato indotto il coma farmacologico. Chiara è rimasta sedata per oltre sei mesi. Poi, un paio di settimane fa, si è tentato un risveglio. C’erano piccoli segnali incoraggianti, che aprivano ad uno spiraglio. Un saluto alla madre. Una stretta di mano. Poi, il peggioramento repentino. Il cuore ha ceduto. Un disastro”, racconta il suo maestro Claudio Colombi.
“Il risultato comunque, continua Colombi, è che ancora non sappiamo di che cosa sia morta. Sono stati tanti gli accertamenti eseguiti. Si è pensato a qualsiasi scenario, dalla leucemia a qualche forma rara di tumore. L’ospedale ha sollecitato un’autopsia, perché un’altra vicenda come quella di Chiara non deve avvenire mai più”.
Dallo scorso 5 Maggio è infatti iniziata una lunga corsa contro il tempo e contro il male sconosciuto che ha colpito la giovane: “I medici erano esterrefatti. A lungo si sono confrontati con i colleghi di Londra per venirne a capo, e si è sperato fino all’ultimo, invece niente. Sono stati degli angeli, le stavano accanto giorno e notte, l’hanno trattata come fosse stata loro figlia, e questo è l’unico sollievo che la famiglia porta con sé”, conclude il maestro.
La famiglia ha infine ringraziato tutti i medici e il personale della Seconda Rianimazione del Civile di Brescia che hanno fatto di tutto per salvare la vita a Chiara.