La seconda sessione dell’udienza preliminare per i conti della Juventus si è aperta con un colpo di scena. Lafico, ossia un fondo libico, ha presentato la richiesta ufficiale di essere ammesso fra le parti civili in qualità di azionista. Richiesta che ha portato all’immediata sospensione dell’udienza, per dar modo alla difesa degli imputanti, tra cui figura anche Andrea Angeli oltre alla Juventus, di poter fare le proprie valutazioni in merito.

Chi è Lafico?

La domanda che tutti si stanno facendo, però, è: “Chi è Lafico?” Si tratta dell’acronimo di Libyan Arab Foreign Investment Company, una sussidiaria della Libyan Investment Authority. Nello specifico è un fondo sovrano libico, nato nel 2006 e considerato il più grande, tra quelli sovrani, in Africa. Il fondo, infatti, gestisce asset per un valore che supera i 68,4 miliardi di dollari tra Africa, Europa, Asia e Nord America, stando alle ultime valutazioni fatte nel 2019.

La sua storia, però, è decisamente intrigata. Il fondo, infatti, è stato controllato dalla famiglia di Muammar Gheddafi prima della sua caduta, acquisendo, nel corso degli anni, quote di minoranza di diverse società. Stando all’ultimo dato disponibile dai documenti della Libyan Investment Authority, al 31 dicembre 2012 Lafico gestiva business asset che superavano i 3 miliardi di dollari e asset real estate per oltre 1,3 miliardi di dollari.

Sempre nel 2012 il fondo si era visto bloccare tutte le proprietà in Italia, visto che la Guardia di Finanza aveva sequestrato il patrimonio per un valore superiore a 1,1 miliardi di euro, attribuito ad alcuni membri della famiglia Gheddafi su richiesta del tribunale internazionale dell’Aja. Asset che furono sbloccati solamente nel 2019, permettendo a Lafico di rientrare in possesso dei suoi beni immobiliari. Nel corso di questi anni, però, il fondo libico deteneva alcune piccole partecipazioni in FiatCnh Industrial e anche nella Juventus (arrivata addirittura al 7,5% nel 2013). Nel passato ha controllato anche la Tamoil, compagnia petrolifera che nel marzo 2005 siglò un ricchissimo contratto decennale da 240 milioni di euro come sponsor ufficiale proprio del club bianconero.