Dall’Ue arriva un altro sì alla nomina di Luigi Di Maio come inviato nel Golfo Persico. Era stato Josep Borrell, Alto Rappresentante per la Politica Estera Ue, a fare per primo il nome dell’ex Ministro degli Esteri italiano per l’incarico nel Medio Oriente: ora la proposta è passata anche al vaglio del Coreper, la riunione dei Rappresentanti Permanenti e potrebbe essere definitiva già lunedì 15 maggio, quando sarà votata anche al Consiglio europeo.

La nomina, trattandosi di un punto procedurale, non è stata discussa all’interno di un dibattito, esattamente come era avvenuto in occasione del primo sì a Di Maio il 27 aprile presso il Comitato Politico e di Sicurezza. La proposta fortemente spalleggiata dall’Alto Rappresentante approderà all’ultimo vaglio il 15 maggio, data del primo Consiglio Ue disponibile. In questa data si riuniranno i Ministri dell’Istruzione, della Gioventù, della Cultura e dello Sport. Se tutto andrà come è andato fino a ora, Luigi di Maio sarà il nuovo Rappresentate Speciale nel Golfo Persico.

Ue, le fasi della candidatura di Di Maio nel Golfo

Lo sposalizio tra Luigi di Maio e la rappresentanza europea nel Golfo sta definitivamente per compiersi, al netto di qualche momento di incertezza tipico di qualsiasi matrimonio politico. A novembre, quando il nome dell’Ex Ministro degli Esteri aveva cominciato a circolare tra le nomine alla carica, voci di profondo dissenso erano giunte dal Governo Meloni. Salvini aveva parlato di una «non buona idea» da parte dell’Ue, mentre Meloni provò a mettere un veto chiaro e tondo sul nome di Di Maio.

Superato l’iniziale freddezza dell’Esecutivo italiano, Borrell ha potuto confermare la nomina dell’ex 5 stelle e procedere con la sua candidatura.

Io considero che il miglior candidato sia Luigi Di Maio

Queste le parole dell’Alto Rappresentate nella lettera agli organi europei. Da quel momento Di Maio ha dovuto giocarsela con una breve lista di altri candidati: l’ex ministro greco ed ex commissario europeo Dimitris Avramopoulos, il cipriota Markos Kiprianou (ex ministro degli Esteri) e un ex ministro slovacco. Il nome di Di Maio è riuscito comunque a passare la prima votazione al COSP a fine aprile, ha avuto successo anche al Coreper e ora guarda al sì del Consiglio quasi come una formalità.

Di Maio: punti forti della candidatura

A pesare positivamente sul nome di Di Maio fu sicuramente la difficile operazione di recupero dei rapporti con Arabia Saudita e Emirati Arabi. Nel 2021, il Governo Conte bloccò la vendita di armi italiane nei due Paesi, scatenando una reazione durissima. Abu Dhabi in particolare rispose con un feroce embargo di tutti i prodotti italiani. In quell’occasione fu proprio Luigi Di Maio a preoccuparsi di risanare i rapporti, spendendo molte energie e diverse visite presso la capitale saudita.

Ora che il via libera sembra sempre più concreto, il vecchio leader del Movimento 5 Stelle si prepara ai suoi nuovi incarichi. La sua nomina, nel caso fosse ufficializzata, partirà dal primo giungo e terminerà il 28 febbraio 2025, per un totale di 21 mesi in cui ricoprirà un importante ruolo di rappresentanza europea in una delle zone più calde dello scacchiere geopolitico attuale.